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Un Condominio Sperduto in Via Bentivogli

In Via Bentivogli si trova un condominio coperto per la maggior parte da alberi che d’estate sono meravigliosi ma d’inverno sono tutti rinsecchiti.
Il muro esterno del palazzo è ruvido come la carta vetrata ed è di un bianco panna.
Il portone vecchio scricchiola e si apre a fatica. Davanti al portone c’è un parcheggio che puzza di benzina.
Se non si hanno le chiavi bisogna suonare il campanello che fa un rumore assordante.
Quando si entra, a destra si hanno le buchette della posta su cui una volta ricordo di aver sbattuto la testa, che male!
L’odore di ragù che sale nelle narici è buonissimo. L’ascensore vecchio e claustrofobico puzza terribilmente di fumo ed è tutto graffiato. Ha dei pulsanti enormi che si illuminano quando pigiati.
Se l’ascensore è occupato, cosa molto frequente, devo prendere le scale. Grazie al cielo abito solo al secondo piano!
Quando si salgono le scale si sente tutto quello che fanno i vicini: la sera, quelli sotto di noi guardano “Reazione a Catena” ad un volume spropositato e di domenica, quando gioca il Bologna, cantano i cori a squarciagola.
Si arriva al secondo piano dove la vista del muro rovinato precede la porta decorata con una bella ghirlanda natalizia.
Il portone, difettoso, ha bisogno di essere tirato mentre si gira le chiave, per poterlo aprire.
Appena torno a casa ad accogliermi c’è mia sorella che è sempre al telefono col suo ragazzo.
“AAMOREEEEE” ed io puntualmente chiudo la porta della cucina per poter mangiare in santa pace.
La mia giornata si alterna fra le urla di mia sorella, i compiti e gli urli dei vicini. E si stupiscono se poi mi arrabbio facilmente.
Quando torna papà devo aver già finito i compiti e, verso le sette, mi metto ad apparecchiare.
La cena è sempre così: io e papà che raccontiamo la nostra giornata e mia sorella al telefono a guardare Instagram.
Prima di andare a dormire preparo lo zaino e, finalmente, mi infilo sotto le lenzuola pulite e metto fine a questa sfiancante giornata.

“Esercitazioni di storytelling sul tema “La mia casa”

Federica Tassi III D Scuola Secondaria di I grado “F. Besta” per progetto “Gandusio Comunità responsabile” sostenuto dal Quartiere San Donato San Vitale con Bando LFA 2018 Coesione Sociale

CASA MIA

Appena entro sento un buon profumo di lavanda e il calore dei termosifoni accesi che mi riscalda.

Davanti alla porta d’ingresso c’è la sala da pranzo con la TV, il divano e un grande tavolo di vetro; a destra, invece, c’è la cucina, che è molto piccola.

Alla mia sinistra c’è un corridoio stretto con davanti il bagno, a destra camera mia e di mio fratello, a sinistra la camera dei miei genitori.

In ogni stanza c’è, come minimo, una grande finestra con i vetri molto doppi che attutiscono i rumori. Nonostante ciò, spesso la notte si sente un cane che abbaia, probabilmente perché viene lasciato solo, e quindi ogni tanto faccio fatica a dormire.
I nostri vicini lavorano in edicola e spesso vengono a trovarci per regalare qualche rivista a me e a mio fratello.

Ultimamente, mi sono accorta che durante i giorni festivi, quando invitiamo i nostri parenti a casa, l’ambiente si modifica: decoriamo tutta casa, apparecchiamo la tavola elegantemente e puliamo praticamente ovunque! Quasi non sembra più casa nostra!
La mia è una casa piccolina, ma per me è molto accogliente e confortevole.

“Esercitazioni di storytelling sul tema “La mia casa”

Elena Quiros III D Scuola Secondaria di I grado “F. Besta” per progetto “Gandusio Comunità responsabile” sostenuto dal Quartiere San Donato San Vitale con Bando LFA 2018 Coesione Sociale

Sento

Si entra da una porta di legno, che qualche volta scricchiola.

La prima cosa che si vede è un mobiletto con un vasetto pieno di centesimi sopra.
Sento il rumore della porta che si chiude, sento l’odore dei miei cani.
Noto il contrasto tra caldo e freddo che c’è tra il pianerottolo del condominio e il mio appartamento: a casa mia fa molto più caldo!
Sento l’odore del cibo che prepara mia madre, il rumore dell’acqua che bolle e delle pentole che sbattono sui fornelli.
Sento il vento, che arriva dalla porta finestra aperta della sala, sfiorarmi i capelli e mi passa vicino l’orecchio come se mi sussurrasse qualcosa, il silenzio.
Sento il rumore delle ciotole dei miei cani che strisciando sul pavimento creano frastuono.
Sento il rumore dei piatti di ceramica che sbattono sul tavolo di vetro.
Finito di mangiare mi siedo sulla poltrona di fronte alla tv per guardare i miei programmi preferiti. Prendo in mano il telecomando, è leggermente freddo.
La tv si accende e posso trascorrere un’ora di assoluto relax.
Più tardi, il dovere mi chiama e mi metto seduta alla scrivania per fare i miei compiti.

“Esercitazioni di storytelling sul tema “La mia casa”
Morgana Canevazzi III D Scuola Secondaria di I grado “F. Besta” per progetto “Gandusio Comunità responsabile” sostenuto dal Quartiere San Donato San Vitale con Bando LFA 2018 Coesione Sociale

La mia casa a Natale

Un giorno come tanti.

Per entrare nella mia casa si deve percorrere una stradina grigia a un angolo di via San Donato, bisogna riuscire ad aprire la porta di un cancello mezza distrutta dal terremoto, percorrere un bel giardino che, tra diversi alberi, ha pure una palma che a dicembre viene addobbata di luci natalizie; bisogna aprire una doppia porta gialla, cercare di non scivolare sulle scale appena pulite e, infine, aprire il portone quasi blindato del mio appartamento. Appena lo apri, sei avvolto da un odore di cavoli che mio fratello sta già mangiando seduto al tavolo in cucina.

Subito si nota l’albero di Natale altissimo con accecanti luci bianche e il quadro di un clown che da piccolo mi faceva paura.

“Esercitazioni di storytelling sul tema “La mia casa”

Riccardo Marchesini III D Scuola Secondaria di I grado “F. Besta” per progetto “Gandusio Comunità responsabile” sostenuto dal Quartiere San Donato San Vitale con Bando LFA 2018 Coesione Sociale

Il colore è rosso

Il colore del mio condominio è rosso: rossa è la recinzione che lo circonda e rossi sono i mattoni. Entro, aprendo il cancello cigolante, è un po’ vecchio e malandato. Ma ciò che attira la mia attenzione è il giardino che si trova subito oltre il cancello.

Spesso vado a controllare alcuni fiori bianchi e viola che si trovano in fondo alla piccola distesa verde, perché sono stati piantati nell’anno in cui sono nata e perciò sono molto importanti per me. Dopo aver ammirato il giardino entro nell’ampio atrio, che nel periodo natalizio si arricchisce di un bellissimo e luminoso albero di Natale decorato da alcuni condomini.
Nonostante un comodo ascensore io preferisco fare le scale a piedi. E subito mi accoglie un confortevole calore e l’odore di pasta al ragù che proviene dai vari appartamenti. È ora di pranzo e i miei vicini sono a tavola.
Salendo le scale si sentono i pianti dell’ultimo nato del palazzo, e andando ancora un po’ su si sentono gli unici due cani del condominio che abbaiano. Appena arrivata nel mio appartamento, saluto mio fratello con un urlo perchè ha sempre le cuffie nelle orecchie.
I condomini sono tutti molto socievoli e qualcuno un po’ stravagante, ad esempio il signore che abita al secondo piano canta in continuazione.

Ricordo che la notte del 31 dicembre di qualche anno fa la passammo aiutando alcune persone bloccate in ascensore per poi festeggiare tutti insieme.

“Esercitazioni di storytelling sul tema “La mia casa”

Stefania Billi III D Scuola Secondaria di I grado “F. Besta” per progetto “Gandusio Comunità responsabile” sostenuto dal Quartiere San Donato San Vitale con Bando LFA 2018 Coesione Sociale

Che casetta la mia casetta

Appena entrata, superando la porta marrone chiaro, si sentono delle voci o la tv. A destra c’è un corridoio stretto per via dei mobili. Facendo pochi passi puoi trovare la porta del bagno sempre profumato con uno specchio enorme dove mia sorella si mette ogni giorno le lenti a contatto. Accanto alla porta del bagno c’è la camera dei miei genitori con un letto, un armadio enorme e di fronte a questo una scrivania con una stampante e un computer. Attraversando il corridoio striminzito c’è il soggiorno con il balcone sempre aperto, nel salotto c’è un tavolo, il divano e la tv, poi c’è la cucina con i mobili, i fornelli, e il frigo; infine c’è la mia cameretta con il mio letto e quello di mia sorella, molti mobili tra cui una scrivania e la tv.
Devo ammettere che non mi piace molto questa casa, preferisco quella della Calabria.

Esercitazioni di storytelling sul tema “La mia casa”

Claudia Bianco III D Scuola Secondaria di I grado “F. Besta” per progetto “Gandusio Comunità responsabile” sostenuto dal Quartiere San Donato San Vitale con Bando LFA 2018 Coesione Sociale

La casa di mattoni rossi

Oggi, come tutti i giorni, dopo la scuola, sono tornato a casa in autobus.

Appena sceso alla fermata vedo davanti a me il mio condominio costruito in mattoni rossi che danno un senso di calore e accoglienza. Tolgo lo zaino dalle spalle e cerco per 5 minuti le chiavi al suo interno, che ovviamente si trovano sul fondo e quindi sono obbligato a estrarre tutti i libri per poterle prendere. Ogni tanto mi capita di incontrare alcuni dei miei vicini, li saluto e loro con poca voglia rispondono con un semplice cenno della testa abbastanza svogliato o un sorriso un po’ stanco.

Siccome non ho tanta voglia di aspettare l’ascensore decido di salire le scale fino ad arrivare al terzo piano, dove si trova il mio appartamento. Con le fatidiche chiavi che ho riposto saggiamente nella tasca apro il cancello e successivamente il portone.

Appena entrato devo, come sempre, correre in bagno. Nella mia casa ci sono due bagni, uno grande ed uno piccolo, quest’ultimo è il mio preferito non so bene il perché ma al suo interno mi sento molto più a mio agio. Sarà forse per i suoi colori, per i quadri appesi alla parete, per lo specchio enorme o per il tepore che si trova al suo interno il motivo per cui mi piace questo ambiente della mia casa.

Dopo circa dieci minuti esco dal bagno e mi reco in cucina, che è collegata al salotto. In cucina metto a bollire l’acqua e nel frattempo vado in camere mia, io la adoro. E’ abbastanza grande con le pareti bianche, grandi finestre che lasciano entrare molta luce, una scrivania, due letti molto comodi e un canestro attaccato all’armadio, con cui io e mio fratello ci divertiamo un sacco a giocare! Insomma in camera mia c’è tutto quello di cui necessito per vivere.

Dopo aver guardato un po’ di video su YouTube torno in cucina, a destra dei fornelli si trova la dispensa, spesso piuttosto disordinata, da cui prendo la pasta e la metto all’interno del pentolino che contiene l’acqua bollente.

Successivamente vado in salotto dove si trova la televisione, prendo il telecomando, mi siedo sul divano, soffice e comodo, e accendo la TV. Dopo nove minuti, mi alzo dal divano e vado in cucina a scolare e a condire la pasta, mentre aspetto che si raffreddi apparecchio la tavola che si trova al centro della stanza.

Dopo mangiato sparecchio tutto e vado un po’ sul letto per riposare e ascoltare la musica con le mie nuove cuffie bluetooth bianche fino a quando non arriverà mia mamma che mi accompagnerà ad allenamento.

Nel silenzio della casa posso sentire i vicini del piano di sotto discutere animatamente, il mio gatto sgranocchiare i suoi croccantini e il ragazzo che occupa l’appartamento sopra il nostro ascoltare la musica e tenere il tempo sbattendo i piedi sul pavimento.

Esercitazioni di storytelling sul tema  “La mia casa”

Alessandro Benini III D Scuola Secondaria di I grado “F. Besta” per progetto “Gandusio Comunità responsabile” sostenuto dal Quartiere San Donato San Vitale con Bando LFA 2018 Coesione Sociale

CASA DOLCE CASA

Quando torno da scuola, per prima cosa, suono il campanello per un buon quarto d’ora perché mio fratello non ha mai voglia di alzarsi dal divano. Entro e aspetto l’ascensore, più lento della mia bisnonna, per altri cinque minuti.

Finalmente arriva e schiaccio velocemente il tasto per il sesto piano. C’è sempre il solito odore di disinfettante. La porta di casa è socchiusa. Entro. La chiudo. Mi tolgo il giubbotto e mollo lo zaino accanto alla porta d’ingresso.

In casa c’è sempre un calduccio piacevole, che sicuramente preferisco al freddo di dicembre.

Prima di pranzare, attraverso la sala, costantemente illuminata dalla luce che filtra dalle portefinestre e il corridoio per poi arrivare in bagno. Voglio lavarmi le mani, ma…chi c’è sul lavandino? Ah sì, c’è il mio gatto Pepe che schiaccia un pisolino, come suo solito.

Così, lo accarezzo un po’: il suo pelo è proprio morbido. Lo sollevo e lo appoggio per terra. Miagola, sbadiglia e, più ciondolante di me appena sveglia, se ne va.

Mi lavo le mani e torno verso la cucina; subito sento il profumo di quello che ha cucinato mia mamma. Appena finito di pranzare corro velocemente in camera mia: è una stanza piccola, con le pareti rosa e stracolma di libri fantasy.

Mi butto sul letto scompigliando le coperte e provo ad ascoltare un po’ di musica, ma…non riesco. Già, non riesco perché i vicini, due anziani un po’ sordi, stanno ascoltando il telegiornale a volume altissimo.

Succede qualcosa di simile tutte le volte che viene trasmessa una partita di calcio e il Napoli gioca: “HANNO SEGNATO!” “GOOOOAL!” “PASSA PASSA!” “NOOO!” “VAI VAI VAI!”. La famiglia al piano di sopra, tifa il Napoli e quando gioca, sento più o meno queste cose fino alla fine del novantesimo minuto

Esercitazioni di storytelling sul tema  “La mia casa”

Rebecca Baschieri III D Scuola Secondaria di I grado “F. Besta” per progetto “Redazione Gandusio” in “Gandusio Comunità responsabile” sostenuto dal Quartiere San Donato San Vitale con Bando LFA 2018 Coesione Sociale

 

 

Esercitazioni Bio Twitter @40127NesEscluso

Siamo la 3°D dell Scuola Besta di Bologna, ci trovi su twitter come @40127NesEscluso

La nostra classe è inclusiva e accogliente, Nessuno Escluso e la nostra scuola è nella zona di San Donato ovvero quella con il cap 40127.

Queste sono le nostre BioTwitter che trovate anche sul nostro profilo Twitter

Buon divertimento.

RB: Sono un insieme di musica, canto, gatti e ciuffi rossi.

Voglio bene al mio violino, quasi quanto ai tortellini di mia nonna. #vita #me #musica #amiche #bologna #tortellini


BBLA: Amo giocare all’aperto ma anche a casa con i videogiochi. Amo suonare e fare sport. Amo la mia famiglia.

#amicizia #suonareinsieme #sport #vivaivideogiochi


BA: Mi piace stare all’aria aperta, uscire con gli amici, suonare il violino e la pallacanestro!!!

@pontevecchiobasket

#basket #amici


BC: cz,italy guitar player  volleyball player

19/03/…

ho chiuso il cielo in una stanza

e le pareti blu, ho perso la

ragione e la ragione sei tu…


BS: Bologna Vivi e lascia vivere

#viaggiare #musica #ridere  #vivere


CM: Sono una ragazza che ama viaggiare e divertirsi.

Sono una ragazza creativa e solare.

Il mio motto è: vivi e lascia vivere

#life#sun#travel.


CH M: Sogno una vita migliore per le persone. Mi impegno cercando di fare sempre del mio meglio. Amo lo sport.

#sognare  #impegno #sport


GC: Bolo! San Donato-Mazzini 40139 Tedua


DOS: Mi chiamo Xiron _Xmega, ho tredici anni e ho un’enorme passione per i videogames come Minecraft e Doom


DRA: #LOVEMYSELF

Sono una ragazza semplice, con occhi color marrone scuro, che ascolta musica kpop, guarda kdrama 24 ore su 24 e sta cercando di imparare il coreano, l’inglese, l’italiano e molte altre lingue per poter diventare kpop idol e viaggiare per il mondo facendo worltour con il proprio gruppo musicale, sperando anche di incontrare il suo gruppo coreano preferito di nome bts, formato da 7 fantastici ragazzi, che con le loro canzoni mi hanno insegnato ad amare me stessa in tutto e per tutto .


DL: Per gli amici Loki

#arrampicataismylife

#SanDonatonelcuore

#tortellini

#passatelli

#cucinadinonna

#weekend

#13

#videogiochi


FF: 

Ragazzo esuberante che se si pone on obbiettivo lo raggiunge a qualsiasi costo! Mi piace stare all’aria aperta e dormire #sleepH24


GS: Bologna, Italy Mi piace giocare a pallavolo e adoro Capoplaza

#pallavolo #capoplaza


HN: Mi piace giocare con i videogames, mi piace passare il tempo con gli amici. #videogames #amici


MR: un ragazzo con hobby casuali, poca memoria e molto sonno. #ForzaBologna #40127 #Nuoto


MT: La mia vita è la musicale e gli Anima giapponesi sono il mio sangue. Il mio sport preferito è il nuoto.

#otaku #psytrance #nuoto


NL:  “non fare ciò che non vorresti fosse fatto a te” #salerno #musica


PM: Mic @renoregbybologna tag 40128 nel #forzabologna


QE:  Sono una ragazza solare a cui piace ascoltare musica k-pop, e grazie a un gruppo chiamato BTS ho imparato ad amare me stessa  #loveyourself


SE: Bologna Magari fosse tutto così semplice come ingrassare

#vivailcibo #fantasia #ottimismo


TF: Ragazza mezza matta che disegna in stile manga<3

Studentessa, ballerina, fumettista e amante della musica e della chitarra.

Netflix Addicted e Bolognese DOC


VS: 3D 19/7/05 Bolo nel cuore #fabiobestaschool

#ginnasticaartistica #violino L’importante non è essere alti ma all’altezza.


VMG: Nome: Gianluca Cognome: Vasquez Strumenti che suono: chitarra, basso e batteria Sport: nuoto Città: Bologna Altro: GTA5, Youtube, Spotyfy, Informatica, Netflix, Geografia.


 

NarrAzione di genere- Formazione 2018

Parte a maggio 2018 la terza edizione del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere: NarrAzione di genere” grazie al sostegno della Regione Emilia Romagna Assessorato pari Opportunità.

Il progetto vede Youkali capofila accanto a numerosi partner: Tavola delle donne , AICS Bologna, Cospe, Udi Bologna, Associazione Come l’Aria connessa a Radio Città Fujiko, e con la collaborazione di Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese e Quartiere Porto- Saragozza.

Il progetto prevede una parte di formazione dedicata a docenti in ruolo o ad aspiranti educatori ed esperti nella comunicazione sociale che partirà l’11 maggio 2018.

Le lezioni di formazione avranno luogo in due sedi differenti: la sala Polivalente del Quartiere Porto- Saragozza in via Berti 2/9 e la sede di AICS Bologna in via San Donato 146 2/c.

Il programma di formazione pevede una prima fase di lavoro tra maggio e giugno e una ripresa a settembre che proseguirà fino a dicembre comprendendo anche una sorta di tirocinio formativo all’interno di scuole del territorio dell’Appennino Bolognese con la realizzazione di laboratori sulla comunicazione di genere.

L’azione portante del progetto infatti, è la formazione di bambini e ragazzi delle scuole per realizzare la quale la formazione degli adulti è un tassello imprescindibile.

Youkali coordinerà la realizzazione di alcuni laboratori scolastici nell’Appennino bolognese sia all’interno di Scuole dell’Infanzia che Primarie e Secondarie di I grado.

I laboratori scolastici di NarrAzione di genere mirano a far lavorare i bambini e i ragazzi più grandi sulla narrazione intesa sia come narrazione tradizionale, orale, sia come teatro che come narrazione con strumenti della comunicazione massmediatica (video, audio e web), per ragionare insieme sugli stereotipi in particolare di genere che sono già nelle loro menti fin dalla prima infanzia e per comprendere i meccanismi del conflitto onde evitarne l’escalation nelle forme più gravi che conosciamo di bullismo, di violenza psicologica e fisica bsata su pre- giudizi e mancanza di rispetto.

Per partecipare alla formazione destinata agli adulti è sufficiente mandare una mail a mediaalloscoperto@youkali.it con curriculum e motivazioni d’interesse. La formazione è gratuita con tessera Youkali (necessaria per la copertura assicurativa per tutto il periodo di corso).

Per conoscere il calendario della formazione adulti e i dettagli del progetto clicca sul link: NarrAzione di genere