CASA DOLCE CASA
Quando torno da scuola, per prima cosa, suono il campanello per un buon quarto d’ora perché mio fratello non ha mai voglia di alzarsi dal divano. Entro e aspetto l’ascensore, più lento della mia bisnonna, per altri cinque minuti.
Finalmente arriva e schiaccio velocemente il tasto per il sesto piano. C’è sempre il solito odore di disinfettante. La porta di casa è socchiusa. Entro. La chiudo. Mi tolgo il giubbotto e mollo lo zaino accanto alla porta d’ingresso.
In casa c’è sempre un calduccio piacevole, che sicuramente preferisco al freddo di dicembre.
Prima di pranzare, attraverso la sala, costantemente illuminata dalla luce che filtra dalle portefinestre e il corridoio per poi arrivare in bagno. Voglio lavarmi le mani, ma…chi c’è sul lavandino? Ah sì, c’è il mio gatto Pepe che schiaccia un pisolino, come suo solito.
Così, lo accarezzo un po’: il suo pelo è proprio morbido. Lo sollevo e lo appoggio per terra. Miagola, sbadiglia e, più ciondolante di me appena sveglia, se ne va.
Mi lavo le mani e torno verso la cucina; subito sento il profumo di quello che ha cucinato mia mamma. Appena finito di pranzare corro velocemente in camera mia: è una stanza piccola, con le pareti rosa e stracolma di libri fantasy.
Mi butto sul letto scompigliando le coperte e provo ad ascoltare un po’ di musica, ma…non riesco. Già, non riesco perché i vicini, due anziani un po’ sordi, stanno ascoltando il telegiornale a volume altissimo.
Succede qualcosa di simile tutte le volte che viene trasmessa una partita di calcio e il Napoli gioca: “HANNO SEGNATO!” “GOOOOAL!” “PASSA PASSA!” “NOOO!” “VAI VAI VAI!”. La famiglia al piano di sopra, tifa il Napoli e quando gioca, sento più o meno queste cose fino alla fine del novantesimo minuto
Esercitazioni di storytelling sul tema “La mia casa”
Rebecca Baschieri III D Scuola Secondaria di I grado “F. Besta” per progetto “Redazione Gandusio” in “Gandusio Comunità responsabile” sostenuto dal Quartiere San Donato San Vitale con Bando LFA 2018 Coesione Sociale