Diverso da chi?

Oggi, quando siamo entrati in classe, ci hanno posto un interrogativo: “Diverso da chi?” e subito ci è venuto in mente “perché dovremmo essere diverse?” ma soprattutto “qual è la diversità che ci divide?”.

Noi, due ragazzine di tredici anni, che frequentiamo la terza media in una scuola pubblica di Bologna, ci siamo poste queste domande.

Proprio l’ altro giorno ci hanno chiesto quale scuola vorremmo fare finita la terza media. La nostra risposta è stata che non lo sapevamo ancora molto bene e che saremmo andate a vedere un istituto tecnico il giorno seguente. La risposta del nostro amico è stata scettica e dubbiosa: “voi due? Un tecnico? Ma siete ragazze!”.

Noi due sentendoci un po’ offese, gli abbiamo risposto con orgoglio e decisione: “innanzitutto, non è una scelta definitiva, e poi, anche se fosse, non significa niente essere ragazze!”.

Lui con quel suo irritante modo di fare, rispose di no, girò sui tacchi e se ne andò. Noi un po’ stupite per la sua sfacciataggine e un po’ ferite nell’orgoglio perché non è vero che a tutte le ragazze non piaccia sporcarsi le mani.
Questo episodio ci ha fatto pensare. Ed è questa la domanda che vi lanciamo: “quando che è nata questa diversità? perché? e qual è? ma soprattutto perché una ragazza non si può sporcare le mani?”

Istituto medie Gandino 3^C Bologna 26 Novembre 2017

E.F. A. G.

Progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” di Ass. Youkali e Tavola delle donne con il contributo di Regione Emilia Romagna, annualità 2017

Gennaio 2070

Cammino per il centro storico di Bologna. Vedevo le donne che vanno a lavorare nei cantieri in bicicletta, con i pantaloni macchiati di vernice e le scarpe robuste da muratore.

Gli uomini che vanno al supermercato a fare la spesa e escono con le borse piene, per tornare a casa a cucinare il pranzo per i figli, o che accompagno i loro bambini a scuola.

So che mentre questi mariti cucinano, stirano e cambiano i pannolini, le loro mogli sono stese sul divano a leggere, oppure discutono al telefono di affari.

Penso ai miei nonni e a quello che mi raccontano del passato: un mondo in cui l’uomo e la donna erano due personalità ben distinte fra loro, che svolgevano attività stabilite dalla società ed erano divisi secondo precisi stereotipi.

Vedo che ancora mio nonno e mia nonna sono abituati a queste antiche tradizioni, secondo le quali la donna è confinata in casa a pulire, a cucinare, ad occuparsi degli altri, mentre l’uomo è fuori a lavorare.

Che strano mondo che deve essere stato! Mio nonno neanche sbuccia il mandarino dopo pranzo, glielo fa mia nonna, e alla mattina non si scalda nemmeno il latte, è tutto pronto in tavola, e lui non deve fare altro che mangiare, alzarsi, mettersi se scarpe e uscire …

E mia nonna a volte neanche sa dove va, perché lui non si sente in dovere di dirlo, e poi spesso arriva in ritardo a pranzo, perché tanto, mia nonna lo aspetta…

(Elaborato della studentessa G.B. della III C della Scuola Secondaria di I Grado Gandino di Bologna nell’ambito del laboratorio “Robe da maschi e robe da femmine” del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere di Youkali e Tavola delle donne con il contributo di Regione Emilia Romagna, annualità 2017)

IL NUOVO MONDO SEDE DELLA REPUBBLICA 27 MARZO 2100

Cara Umanità, siamo ormai nel 2100 e le cose stanno cambiando radicalmente.

Io, Rusell Tuni, vi scrivo  dalla “SALA DELLE SCELTE” di New York, dove da qualche anno si riuniscono tutti i politici per risolvere i problemi e modificare o emanare nuove leggi.

E’ stata appena votata la scelta di eleggere la prima presidentessa, Matteina Carli , che governi l’Italia e che cerchi di attenuare o addirittura eliminare le discriminazioni verso le donne.

Secondo la presidentessa, come per tutte le donne, loro non sono diverse dagli uomini , anzi in alcuni momenti possono essere per certi aspetti migliori di loro.

Sicuramente gli uomini sono molto bravi nel lavoro , ma le donne fanno anche lavori molto faticosi e nonostante questo sono considerate inferiori.

In questi ultimi mesi però sono state fatte azioni molto importanti a favore delle donne: nel 2050 esse, stanche di essere giudicate inferiori e di faticare ogni giorno, decisero  di fare una battaglia contro gli uomini; con armi e forconi si recarono davanti al palazzo del presidente, Carletto Marini, dicendogli che se non avesse fatto qualcosa a loro favore, esse lo avrebbero ucciso e avrebbero distrutto il genere del “maschio”.

Intimorito , decise di farle entrare nella residenza e insieme firmarono una legge: qualsiasi uomo attribuisce termini spregevoli o fa violenza sulle  donne, oppure non svolge i lavori domestici viene punito con  un esilio immediato dallo Stato in cui si trova e se si oppone  anche un arresto.

Questa legge non portò inizialmente all’ uguaglianza tra sessi ma sicuramente si fece giustizia verso chi fece azioni vietate  o chi non fece il proprio dovere.

Nelle case e in tutti i luoghi di lavoro, gli uomini e le donne sono uguali; infatti oggi la donna può svolgere lavori di qualsiasi tipo senza essere giudicata o senza vergognarsene e l’ uomo deve svolgere i lavori domestici quanto la donna.

Un altro aspetto positivo fu dal  2067 l ‘assunzione  dei robot nel mondo.  Essi sono molto efficaci poiché in casa e nel lavoro aiutano uomini e donne in caso di stanchezza, di fatica e di difficoltà ma ognuno sicuramente deve fare il suo dovere.

Ma ora, cari lettori, dopo quello che vi ho detto cosa ne pensate?

Io sicuramente credo e spero che questi cambiamenti portino ad un fine positivo e che queste nuove regole vengano adottate nel futuro.

Secondo voi è giusto tutto questo ? Vi lascio con questi interrogativi e spero la prossima volta di avere delle risposte . Per ora è tutto .

Buona Giornata

Rusell Tuni

(Elaborato dello studente S. M. della III C della Scuola Secondaria di I Grado Gandino di Bologna nell’ambito del laboratorio “Robe da maschi e robe da femmine” del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” realizzato da Ass. Youkali e Tavola delle donne con il contributo di Regione Emilia Romagna, annualità 2017)

Francesco Chiantese Andrej “trascendere per radicarci”

Intervista a Francesco Chiantese a cura di Simona Sagone in occasione dell’anteprima nazionale del suo nuovo spettacolo “Andrej” che andrà in scena il 12 novembre a Firenze all’ex ospedale psichiatrico San Salvi Padiglione 16.

In chiusura di intervista un breve estratto audio dallo spettacolo.

[youtube url=”https://youtu.be/lyhr-r9t_zw” autoplay=”no”]

 

 

 

Il FRANCESCO ZANARDI di SIMONA SAGONE: SVEGLIARE I MORTI

I bolognesi amano sentir parlare della loro città, dalle origini ad oggi. Mi domando a volte se non amino che questo. Sono forse le loro origini contadine (ci ritorneremo) che implicano questo. Bisogna che li riguardi, che succeda non lontano da loro perché si sentano coinvolti e interessati. Hanno quindi risposto in massa all’invito di Simona Sagone, autrice, regista e interprete strabiliante di « Zanardi : Pane, alfabeto e socialismo », spettacolo itinerante che si svolge in seno al cimitero storico e monumentale di Bologna. Bisognava pensarci. Fatto. È senz’altro uno dei migliori spettacoli che ho potuto vedere in questi ultimi vent’anni a, e su Bologna.
Si parte dal monumento funebre di Francesco Zanardi che è anche quello di suo fratello (morto tragicamente) e di suo figlio Libero (morto a causa dei fascisti). Più esattamente, ci si va in corteo informe ma rispettoso sotto lo sguardo sbalordito dei defunti. Si cammina tra i lumini delle tombe, tra gli spettri dei monumenti sovrastati da San Luca, dalle sue luci e, quella sera, da una luna bonaria e da un cielo clemente. Ha l’aria di una processione laica e pacifica o di una manifestazione clandestina. Ci sono anche dei bambini e un cane curioso.
Siamo accolti al sepolcro dal canto di una vecchia signora che cerca nella sua memoria annebbiata le prime informazioni – saranno numerose –, sulla vita e le opere di Zanardi. È aiutata in questo dai ricordi di suo padre – fervente sostenitore di Zanardi –, che le ha trasmesso il culto del grande uomo.
Il corteo riparte preceduto dalla fisarmonica di Salvatore Panu, guidato come un cieco nella notte da Sonny Menegatti, anello di trasmissione elettronica (web) dell’Associazione Youkali (l’isola virtuale). Si è presi dal sentimento ambivalente di disturbare i morti o di offrir loro una distrazione.
Si arriva stavolta su una vasta spianata che fa da auditorio – ci si può sedere sui gradini o sulle pietre. Là riposa e divaga Bologna, « la bella addormentata sopra un cumulo di letame ». È ancora Simona Sagone che interpreta la città, importunata nella sua quiete, civetteria ed abitudini. È un pezzo di bravura. Simona nella sua follia fa tutto ciò che un attore non deve fare, illustra le parole, le emozioni, le situazioni, i controsensi, l’isteria bolognese, si direbbe che cucina con una gestualità degna di un balletto di danza espressiva contemporanea. Diventa buffo, funziona, bingo! Magnifico. Bologna per un attimo disturbata si trasforma sotto la guida del suo nuovo sindaco al quale l’opposizione fa indossare quasi tutti i colori dell’arcobaleno politico. È la guerra, la Grande (1914) che diventerà “ la Prima”, periodo ben difficile, ma Zanardi, appoggiandosi sul suo « cumulo di letame » (la campagna circostante) farà di tutto per salvare la città dalla fame. Dovrebbe bastare per farsi rieleggere, ma…
Ripartiamo dietro la fisarmonica cieca. Camminiamo con qualche reticenza su delle lastre con dei nomi. Si vede che sono abituate. Avanti popolo! Ci fermiamo stavolta davanti a una magnifica figura giacente, quasi un calvario, è la tomba di Gnudi, sindaco per un solo giorno. Questa volta è la moglie di Zanardi, Angiolina (alias Simona) che ci aspetta. Ci racconta senza troppi fronzoli i colpi e le sevizie subiti da lei stessa e da suo marito nel corso del suo mandato. Mette in risalto un episodio un po’ « dimenticato », quello dell’attentato al Municipio di Bologna quando il neo eletto Gnudi doveva pronunciare un discorso al balcone che dà su Piazza Maggiore: 11 morti in tutto. « I fascisti son duri da morire », ci dice lei peraltro.
Si riparte in musica. Salvatore canta anche. Ci fermiamo davanti a una specie di cripta piena di mistero (quella delle vittime fasciste e nondimeno bolognesi). Il personaggio che incarna Simona questa volta in grembiule blu, è una bidella molto colorita: 31 anni nella scuola a far applicare nel suo ambito e a modo suo i precetti di Zanardi: uguaglianza di possibilità per le femmine e i maschi, aiuto alle famiglie bisognose, e tutte quelle cose che si dicevano quando « socialismo » faceva sperare nel « sol dell’avvenire ». Il bolognese è forse un po’ approssimativo, ma è comprensible e va bene perché così si comprende anche quale rivoluzione culturale si andava sviluppando. Sarà Giuseppe Dozza che continuerà l’opera di Zanardi.
Ultimo viaggio. Ci fermiamo stavolta davanti al Pantheon. Là Salvatore Panu ci interpreta il « Va’ pensiero », canto e fisarmonica, nella versione anarchica di Pietro Gori. Fa venire i brividi. Le porte del Pantheon si aprono, Simona appare fiammeggiante nelle vesti di una cantante russa Elena Rakovka, il Pantheon si è trasformato in Teatro Comunale, aperto gratuitamente alla popolazione povera al fine di iniziarla alle bellezze dell’Arte, della lirica in particolare ma anche all’arte e alla cultura in generale, alla necessità di sostenere gli artisti. Tutto è detto. È Elena Rakovka che racconta, è a lei che avevano affidato il ruolo di Francesca nella Francesca da Rimini di Riccardo Zandonai rappresentata il 14 aprile 1919. Ne approfitta per rileggerci il discorso che aveva pronunciato Zanardi quel giorno, poi interpreta felicemente Francesca. Che voce! Gli applausi che seguirono furono infiniti, ci dice, interrotti solamente dal direttore d’orchestra Tullio Serafin, suo marito, che intonò «L’internazionale», ripresa dal pubblico. Noi Facciamo lo stesso. Eh sì, signore e signori, nel 2017, si canta l’Internazionale al Pantheon di Bologna con loro e con le lacrime agli occhi. Che serata! Bravi!

Segnaliamo l’ultima replica il 26 settembre, alla Certosa di Bologna, (lato chiesa) con ritrovo ore 20:30 per il ritiro biglietti. Prenotazione obbligatoria 3334774139 info@youkali.it.

Alain Leverrier

Diverso da chi?

Al via oggi la campagna di crowdfunding per regalare alle Scuole secondarie di I e II grado di Bologna e Provincia 6 laboratori per Imparare le differenze e Smascherare gli stereotipi di genere.

Donare è facile su piattaforma Produzioni dal Basso. Vai al link https://www.produzionidalbasso.com/project/diverso-da-chi/

attraverso il bottone “partecipa” puoi fare una libera donazione oppure scegliere una delle ricompense che abbiamo pensato per te.

Utilizzeremo le donazioni raccolte per regalare alle classi che ci contattano un laboratorio del valore di 550 € ciascuno che verrà tenuto da personale qualificato e specializzato nella tematica.

Già dal 2016 portiamo avanti corsi di formazione per migliorare la qualità dell’apprendimento affinché possano entrare nelle scuole donne e uomini con lauree umanistiche alle spalle, capaci di offrire ai ragazzi che incontreranno nelle classi, strumenti per pensare ai temi specifici degli stereotipi di genere, del rapporto con l’altro o del conflitto, insieme a strumenti per elaborare questi temi off e on line attraverso video, testi, documentari radiofonici e rappresentazioni teatrali.

Non lasciamo al caso il futuro: le parole sono importanti, diamo gli strumenti ai tuoi figli affinché  trovino le parole giuste per parlare le differenze e agire empaticamente.

“Chi parla male, pensa male e vive male.” (Nanni Moretti)

 

SOSTIENI “DIVERSO DA CHI?”

[youtube url=”https://youtu.be/hNyxoTxTxOw” autoplay=”no”]

Ogni 550 € raccolte corrispondono a un laboratorio di 8 ore regalato a una classe.

Se supereremo il budget richiesto, realizzeremo altri laboratori in classi e in centri giovanili del territorio perché è urgente accompagnare più ragazze e ragazzi possibile ad imparare le differenze e smascherare gli stereotipi di genere.

Fai la differenza, dona ora!

Puoi donare con sistema Pay pal oppure con la tua carta di credito  o prepagata o ancora fare un bonifico tramite Lemonway: questi sistemi, insieme a Produzioni Dal Basso, faranno da garanti perchè le donazioni vengano utilizzate per realizzare il progetto.

Al termine della campagna riceverai aggiornamenti su tutto quello che riusciremo a fare grazie al tuo sostegno.

Spettacolo in Certosa per il centenario del Forno del Pane

Spettacolo itinerante in Certosa per il Centenario del Forno del Pane

L’Associazione Youkali selezionata per la stagione estiva 2017 della Certosa di Bologna con “Zanardi: pane, alfabeto e socialismo” che debutta il 15 luglio ore 21:00 (ritrovo ore 20:30 ingresso via della Certosa 18, da Viale Gandhi), repliche 5 e 26 settembre.

Il calendario estivo della Certosa di Bologna, promosso da Istituzione Bologna Musei | Museo civico del Risorgimento, ospita lo spettacolo itinerante “Zanardi: pane, alfabeto e socialismo”, in scena l’attrice Simona Sagone e il fisarmonicista Salvatore Panu.
Lo spettacolo verrà preceduto da una presentazione a cura di Stefano Zanardi, pronipote di Francesco Zanardi, grazie alla collaborazione all’evento di AICS Bologna.

Lo spettacolo, basato su una drammaturgia scritta appositamente da Simona Sagone, intende celebrare il centenario dell’apertura del Forno del Pane che, durante la Prima Guerra Mondiale, consentì ai Bolognesi di non patire la fame e nel cui edificio trovano oggi sede il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e il Museo Morandi.

Lo spettacolo racconterà il drastico risveglio della Bologna di primo Novecento detta “bella addormentata sopra un cumulo di letame” grazie all’opera del Sindaco Francesco Zanardi e della sua giunta che dal 15 luglio 1914 diede avvio a radicali riforme incidendo sullo spirito della città.

La drammaturgia prevede 5 stazioni durante le quali verrà rappresentata la vita e il progetto politico del socialista Zanardi a cominciare dal sostegno alle lotte contadine nel mantovano, da cui proveniva, per arrivare al suo impegno come assessore all’igiene a Bologna nella giunta guidata da Enrico Golinelli (1902 – 1905) e alla sua elezione coincidente con gli spari sull’Arciduca Ferdinando e la sua consorte Sofia, a Sarajevo, il 28 giugno del 1914.

Verranno evocate le tappe che portarono alla nascita del fascismo bolognese: la costituzione del Fasci di Combattimento di Leandro Arpinati, i terribili momenti della strage del 21 novembre 1920, che metterà fine alla appena nominata giunta di Ennio Gnudi, successore di Francesco Zanardi, come anche la tragica morte di Libero Zanardi nel giugno del 1922 a seguito di un pestaggio dei fascisti.

Il racconto citerà l’elezione del Sindaco Giuseppe Dozza che volle accanto a sé Zanardi sul balcone di Palazzo d’Accursio il 24 marzo del 1946, mentre il popolo nella piazza inneggiava ad una fusione delle forze di sinistra.

Lo spettacolo si chiuderà con un ricordo dell’entusiasmante discorso del Sindaco Zanardi tenuto il 14 aprile del 1919 al Teatro Comunale di Bologna per la prima di quattro rappresentazioni teatrali gratuite di istruzione popolare da lui volute, a sottolineare l’impegno di questo straordinario uomo politico a favore dell’elevazione spirituale del popolo attraverso l’arte.

L’iniziativa fa parte di Best – La cultura si fa spazio, il nuovo cartellone estivo coordinato dal Comune di Bologna.

Lo spettacolo avrà luogo anche in caso di maltempo.
Inizio ore 21.00.
Ritrovo ore 20.30 presso l’ingresso principale in via della Certosa 18 (cortile chiesa).

Ingresso: € 10, di cui € 2 devoluti alla valorizzazione della Certosa
Prenotazione obbligatoria: tel. 333 4774139 (mattino – pomeriggio) – info@youkali.it

Claudio Longhi: sentirsi bolognesi entrando nel teatro della città

Claudio Longhi, Direttore di Emilia Romagna Teatro Fondazione ai microfoni di Media allo scoperto in occasione della presentazione in anteprima della stagione 2017- 2018 dell’Arena del Sole.

Intervista di Simona Sagone

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XY, sulla paternità e altri discorsi. Intervista audio

Simona Sagone ha intervistato per Media allo scoperto i drammaturghi di XY spettacolo che ha debuttato a Bologna al Teatro delle Moline nel mese di marzo 2017 nato da un progetto di Emiliano Brioschi.
XY è composto da tre monologhi scritti da Renata Ciaravino (Buddy Love), Giuseppe Massa (Valentina) e Cristian Ceresoli (La pratica del dolore).
Lo spettacolo propone tre prospettive maschili sul tema dell’essere padri.
Buon ascolto

Per una critica dello spettacolo è possibile leggere l’articolo di Simona Sagone pubblicato sul Blog di radio Città Fujiko Recensione spettacolo

Portiamo a scuola la comunicazione di genere 2

Un nuovo corso di formazione gratuito per adulti di 70 ore; 4 seminari sullo stalking, 8 laboratori da realizzare in Scuole e Centri giovanili  di Bologna per prevenire forme di violenza e abuso e vincere gli stereotipi di genere

L’Associazione Culturale Youkali insieme a Tavola delle donne sulla violenza e la sicurezza nella città, UDI Bologna e al Circolo Arci Guernelli di Bologna, con la collaborazione di Radio Città Fujiko e di AICS, hanno ottenuto un finanziamento di 7.500 euro dalla Regione Emilia Romagna tramite il bando volto alla  promozione ed al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere sulle annualità 2016/2017 ed è in attesa di un sostegno di 14.000 euro dalla Tavola Valdese tramite il bando 2016 per l’assegnazione dei fondi dell’8 x 1000 per realizzare il progetto Portiamo a scuola la comunicazione di genere 2.

In continuità con il progetto chiuso il 31 dicembre 2016, Portiamo a scuola la comunicazione di genere 2  intende diffondere nell’ambito scolastico e dei centri di aggregazione giovanile di Bologna, azioni di empowerment relative alla consapevolezza della convivenza tra i generi attraverso l’elaborazione creativa del tema utilizzando gli strumenti della comunicazione massmediatica quali la radio, il web, i giornali (off e on line) per catturare l’attenzione dei giovani allievi rendendoli al contempo protagonisti attivi nel riconoscere e individuare forme attive e creattive di gestione dei conflitti, in particolare di genere.

Mentre i formatori perseguiranno l’obiettivo primario di consentire ai ragazzi partecipanti ai laboratori scolastici di essere in grado di riconoscere i propri e altrui pregiudizi e stereotipi legati al genere e di acquisire sicurezza nell’uso di un linguaggio sessuato, specialmente quando si parla di professioni al femminile, al contempo promuoveranno la piena partecipazione dei giovani alla vita democratica  cittadina, fornendo strumenti per l’acquisizione di competenze inerenti il funzionamento del linguaggio dei media.

I laboratori scolastici  attivati nel 2016, così come i nuovi laboratori che a breve verranno realizzati negli istituti scolastici che ne faranno richiesta, mirano in ultima analisi a incentivare l’innovazione sociale anche attraverso l’autonoma formazione tramite l’utilizzo di piattaforme e ambienti digitali, software liberi e open source.  La diffusione dei risultati dei laboratori tramite il blog Mediaalloscoperto.it e la pagina facebook dedicata al progetto (Portiamo a scuola la comunicazione di genere), consente ai giovani partecipanti di attivare una formazione tra pari agendo essi stessi da moltiplicatori dei risultati.

Il 13 marzo 2017 verrà avviato un nuovo corso di formazione per adulti di 70 ore che si terrà a Bologna presso il Circolo Arci Guernelli di V. Gandusio 6 per realizzare il quale  l’Associazione Culturale Youkali si avvarrà della stretta collaborazione di esperte dell’Associazione Tavola delle donne sulla violenza e la sicurezza nella città e di UDI sezione di Bologna, come anche di giornalisti e blogger.

Il Corso di formazione sarà, come il precedente, diviso in due parti: Riconoscere e prevenire le forme di violenza e abuso nelle relazioni di genere e Comunicazione di genere.

I volontari ammessi alla formazione saranno scelti tra:  studenti universitari, giovani sotto i 35 anni in cerca di occupazione, disoccupati di lungo corso (in particolare over 45), in cerca di riqualificazione, onde offrire loro occasione di specializzarsi e/o riqualificarsi nel campo della comunicazione sociale. Si preferiranno candidati con formazione umanistica.

Attraverso la formazione degli adulti intendiamo porre le basi per la realizzazione di nuovi progetti all’interno delle scuole che uniscano la tematica della gestione del conflitto, con la produzione di spot, video, radiodrammi, articoli giornalistici, spettacoli teatrali.

Grazie al personale già formato nel corso della prima edizione del progetto, sostenuto da Tavola Valdese, tra ottobre e novembre 2016, sono già stati realizzati 2 laboratori scolastici presso la Scuola secondaria di I grado di Sant’Agata Bolognese e, grazie ai finanziamenti regionali, altri 2 laboratori gratuiti di 8 ore sui temi dello smascheramento degli stereotipi di genere verranno realizzati entro maggio  2017 in altri Istituti Secondari di I e II grado di Bologna e Provincia che ne faranno richiesta. E’ prevista inoltre l’attivazione di 4 seminari di 2 ore sullo stalking che saranno tenuti dall’Avvocata Nicoletta Macrì di Tavola delle donne.

A beneficiare del nuovo progetto, così come nel corso della prima edizione, non sono solo gli studenti delle Scuole Secondarie di I e II grado, ma gli stessi volontari in gran parte giovani o disoccupati di lungo corso che, attraverso il percorso di formazione, acquisiscono nuove competenze. Conclusa la formazione, ai corsisti viene offerta l’occasione di una sorta di tirocinio con un rimborso orario, durante il quale sperimentare immediatamente le strategie definite nel workshop finale confrontandosi con una classe di  giovanissimi sotto la supervisione dei tutor esperti.

Qualora il progetto riceva,  a settembre 2017, un sostegno dai fondi dell’8x 1000 della Tavola Valdese, verrà completata la formazione degli adulti con i moduli laboratoriali previsti tra settembre e novembre 2017; verranno realizzati altri 2 laboratori di 10 ore presso centri giovanili; un laboratorio teatrale di 20 ore e altri 3 laboratori di 8 ore su tematiche di genere presso istituti scolastici che si renderanno disponibili ad accoglierli.

Già nel 2016 è stata attivata una Palestra digitale, attraverso il sito web Mediaalloscoperto.it, per la condivisione dei materiali e buone pratiche prodotte sia dai formatori volontari che vanno nelle scuole, che dagli allievi degli Istituti Scolastici e centri giovanili. La palestra digitale attualmente bisognosa di implementazione, è un utile strumento per tenere traccia delle esperienze formative.

E’ prevista anche un’azione di valutazione trasversale all’intero progetto che consentirà  aggiustamenti in itinere della progettualità, per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

A breve verrà attivata una campagna di crowdfunding per sostenere il progetto dal basso assicurando i finanziamenti necessari al suo completamento anche nella peggiore delle ipotesi che i co- finanziamenti richiesti non vengano accordati. Il crowdfunding consentirà a chiunque creda nelle metodologie attivate dalle associazioni proponenti, di donare anche pochi euro perché possa essere portata avanti la necessaria campagna contro gli stereotipi di genere partendo dall’educazione dei più piccoli.

Contatti: mediaalloscoperto@youkali.it tel 3334774139/ 0518493013

Scarica qui il Calendario completo corso di formazione 2017