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Le disuguaglianze uomo/donna nella vita di tutti i giorni seconda parte

Donne fuori dall’angolo è un podcast realizzato all’interno del progetto

Donne fuori dall’angolo 2 sostenuto da RER, assessorato Pari Opportunità 2021/2022

Le disuguaglianze uomo/donna nella vita di tutti i giorni, podcast realizzato nell’ambito del progetto Riconnessioni DGR 1826 con i ragazzi e le ragazze partecipanti al laboratorio “Faccio inchiesta su podcast” presso la Scuola Secondaria di I Grado Gandino dell’I.C. 17 di Bologna
In onda la 2° parte sabato 30 luglio ore 8:30 e in streaming su www.radiocittafujiko.it
Il podcast delle due parti dell’inchiesta sarà disponibile dal giorno seguente la messa in onda su www.mediaalloscoperto.it/audiohttps:

Forza e debolezza il sesso non c’entra

Siamo partiti analizzando le pubblicità sui giornali e le riviste. Abbiamo pensato che occorra rovesciare lo stereotipo che vede le donne associate alla debolezza e l’uomo alla forza.

Possono esserci uomini che piangono, che fanno il bucato, che leggono poesie e donne forti, che fanno lavori pesanti, che sanno guidare un’azienda.

La forza e la debolezza non sono questioni legate al sesso.

 

Elaborato di allievi della classe II C della Scuola Secondaria di I grado Gandino, Bologna per la campagna “Diverso da chi?” nell’ambito del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” a cura di Ass. Youkali e Tavola delle donne, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna, annualità 2017

La malattia non rende diversi

Gli allievi della II C della Scuola Gandino hanno riflettuto anche sul tema della malattia.

Quando il malato viente trattato come diverso, lasciato solo, emarginato.

 

Elaborato di allievi della classe II C della Scuola Secondaria di I grado Gandino, Bologna per la campagna “Diverso da chi?” nell’ambito del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” a cura di Ass. Youkali e Tavola delle donne, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna, annualità 2017

Ribaltiamo gli stereotipi

I Bulli? se ti prendono in giro non sono tuoi amici

se ti picchia non ti ama

se ti picchia non ti ama

 

Cartelloni realizzati dalla II C delle Scuole Gandino per ragionare sul possibile rovesciamento degli stereotipi di genere

Elaborato di allievi della classe II C della Scuola Secondaria di I grado Gandino, Bologna per la campagna “Diverso da chi?” nell’ambito del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” a cura di Ass. Youkali e Tavola delle donne, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna, annualità 2017

Comunicazione pubblicitaria

Analizzando la pubblicità

 

Abbiamo constatato come nelle pubblicità si punti l’attenzione più sull’immagine femminile o maschile che sul prodotto. I corpi belli, atletici, attraenti, spesso poco vestiti, devono catalizzare l’attenzione e far pensare al prodotto non per le sue caratteristiche intrinseche, ma per l’impressione suscitata nello spettatore dai corpi nudi/semi nudi.

Le bambine vengono destinate sin da piccole a svolgere lavori domestici regalando loro giochi come aspirapolveri giocattolo, piccole lavatrici, forni ecc…

Le donne appaiono sempre sottomesse all’uomo.

Elaborato di allievi della classe II C della Scuola Secondaria di I grado Gandino, Bologna per la campagna “Diverso da chi?” nell’ambito del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” a cura di Ass. Youkali e Tavola delle donne, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna, annualità 2017

Lo stupro

Lo stupro

Le ragazze non sono libere

Abbiamo riflettuto sul tema degli stupri dopo le serate in discoteca.

Abbiamo ragionato sui dati che segnalano come le violenze sulle donne sono per la maggior parte agite da parte di fidanzati, mariti, ex e non da parte di sconosciuti.

Le donne spesso vengono trattate come oggetti anzichè come esseri umani.

 

Elaborato di allievi della classe II C della Scuola Secondaria di I grado Gandino, Bologna per la  campagna “Diverso da chi?” nell’ambito del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” a cura di Ass. Youkali e Tavola delle donne, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna, annualità 2017

Diverso da chi? Nessuno è uguale

Tutti siamo diversi, nessuno è uguale. Questo lo possiamo capire anche da come ci vestiamo o come ci comportiamo.

Prendiamo le diversità tra una donna e un uomo.

Le donne, ad esempio, tradizionalmente, puliscono, stirano, cucinano e fanno i lavori domestici, mentre gli uomini lavorano nei cantieri, nei campi e fanno lavori che si pensa che le donne non abbiano la forza di fare.

Alcune persone non hanno capito che le donne possono fare ciò che vogliono, e non è questione di forza fisica, ma di carattere.

Il fatto che le donne debbano fare i lavori domestici, che nello sport non siano brave, o adatte a certi lavori, sono degli stereotipi che si sono cementati col tempo nel pensiero della gente.

La speranza è l’ultima a morire e infatti abbiamo fatto molti progressi anche nel nostro Paese, come ad esempio qualche anno fa è andata nello spazio la prima astronauta italiana.

Le donne devono combattere ancora, ma sono forti e questa lotta un giorno giungerà alla fine e speriamo che i risultati si notino e che la battaglia che le donne hanno fatto rimanga impressa nella memoria.

Qualche giorno fa c’è arrivata una testimonianza di una giovane sposata con un ragazzo conosciuto al liceo…  ve la riportiamo come ci è giunta.

“Io e Francesco ci siamo conosciuti al liceo ed è stato amore a prima vista, o almeno così mi fece credere. Ci sposammo e da quel momento cominciò ad essere violento. Quando  stavo per uscire con le amiche mio marito mi guardava la scollatura e mi dava uno schiaffo ordinandomi di cambiarmi. Mi diceva “sei brutta, stai male vestita così”.

Le violenze non finirono mai, anzi peggiorarono sempre più.

Un giorno, dopo essere stata minacciata di morte, mi sono decisa a raccontare tutto. Non potevo più tacere.”

 

Elaborato di Allieve e Allievi della classe III C della Scuola Secondaria di I grado Gandino di Bologna.

Campagna “Diverso da chi?” all’interno del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” a cura di Ass. Youkali e Tavola delle donne, sostenuto da Regione Emilia Romagna annualità 2017.

Le differenze dei singoli nel mondo

Caso Rhoingya

Jaffar- 13 anni- Nord Birmania- Villaggio Rhoingya

E’ successo proprio ieri, io e la mia famiglia, abbiamo abbandonato il nostro villaggio come pochi altri superstiti del genocidio commesso dall’esercito nazionale birmano da cui invece dovremmo sentirci protetti indipendentemente dalle nostre origini e culture.

Ora siamo in viaggio verso il Bangladesh, stiamo attraversando situazioni ambientali e climatiche difficili per raggiungere lanostra destinazione: un luogo in cui non ci siano discriminazioni, in attesa che in Birmania torni la tranquillità.

In mezzo a tutto ciò, la nostra presidentessa Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace, non è intervenuta minimamente per fermare le violenze.

Manca poco all’arrivo.

Speriamo che i capi di stato prendano provvedimento per evitare che questa discriminazione verso il nostro popolo continui.

La diversità è una cosa bella del mondo, non deve trasformarsi in disprezzo o discriminazione.

Elaborato di allievi della classe III C della Scuola Secondaria di I grado Gandino, Bologna.

Campagna “Diverso da chi?” nll’ambito del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” a cura di Ass. Youkali e Tavola delle donne, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna, annualità 2017

Perchè si è diversi? Campagna “Diverso da chi?”

Le persone vengono trattate in modi diversi per via della pelle o della religione.

E voi che ne pensate?
Pensate che ci siano ancora discriminazioni?

Mentre sto scrivendo quest testo devo per forza ammettere che la questione delle discriminazioni in alcuni paesi non è affatto risolta.

La diversità non vuol dire solo queste cose, anzi ha anche dei lati positivi:

  • Avere idee diverse
  • Essere unici in quello che si fa
  • Fare le cose diverse da un altro
  • Essere intelligenti ed essere stupidi e nel mondo servono sia le persone intelligenti che quelle stupide ecc….

Sta a voi giudicare.

Per esempio:

un bianco insulta un nero “sporco negro”, grida. Il nero china la testa, non ascolta l’offesa. Può essere che il nero sia molto più intelligente del bianco. Semplicemente non raccoglie la provocazione.

In questo caso la diversità è considerata sia come una cosa negativa, sia come un qualcosa di positivo.

E’ negativo quando il diverso viene offeso, umiliato, ucciso per la sua diversità; è positivo quando la diversità diventa una qualità, un valore.

 

A.L. Allievo della classe III C della scuola Secondaria di I grado Gandino di Bologna.

Testo composto per la Campagna “Diverso da chi?” all’interno del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Annualità 2017

 

 

Diverso da chi? La nostra risposta alle discriminazioni

La nostra risposta a chi discrimina le donne è che nessuno è diverso da nessuno.

Lo diciamo con una storia:

C’era una volta una ragazza di nome Stefania che venne violentata. Lei non disse niente per due anni, finchè non morì. Però aveva scritto la storia di quei due ultimi anni in un diario che suo marito trovò, lesse e portò alla polizia riuscendo a denunciare l’uomo che aveva violentato sua moglie.

La violenza sulle donne è sbagliata e bisogna combattere per la parità tra i sessi.

In classe abbiamo anche parlato di pubblicità sessiste, in cui ci sono stereotipi molto rilevanti.

Molte persone pensano che le discriminazioni non esistano più, ma così non è, abbiamo scoperto o riscoperto che le discriminazioni esistono tutt’ora.

 

Allievi e allieve della classe III C Scuola Secondaria di I Grado Gandino, Bologna.

Campagna “Diverso da chi?” all’interno del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Annualità 2017