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Diverso da chi? La mappa

Ecco una mappa concettuale disegnata da alcuni allievi della III C delle Scuole Gandino di Bologna sul tema “Diverso da chi?” per il progetto  della Regione Emilia Romagna condotto da Associzione Youkali e Tavola delle donne “Portiamo a scuola la comunicazione di genere”

Mappa Concettuale III C Gandino parte prima

Mappa Concettuale III C Gandino parte prima

la mappa concettuale della III CMappa concettuale III C Gandino seconda prima

Campagna “Diverso da chi?” all’interno del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Annualità 2017

Ognuno è diverso a proprio modo

Campagna “Diverso da chi?”all’interno del progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” di Ass. Youkali e Tavola delle donne sostenuto dalla Regione Emilia Romagna, Annualità 2017

Ognuno è diverso a proprio modo

Elaborato di allievi della III C Scuola Secondaria di I grado Gandino, Bologna.

la diversità esiste solo se ci credi

Campagna “Diverso da chi?”

 Progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” realizzato dall’Associazione Youkali e Tavola delle Donne cofinaizato da Regione Emilia Romagna, annualità 2017

La diversità esiste solo se ci crediElaborato di studenti della classe III C Scuola Gandino di Bologna

LA DONNA CONQUISTA I SUOI DIRITTI

Martedì scorso, il 28 gennaio 2050, si è tenuta a Berlino l’ultima riunione tra i rappresentanti di ciascuno stato del mondo per parlare del progetto “Parità di genere tra donne e uomini”, con la quale si è stabilita la parità di sessi tra uomini e donne, in qualsiasi ambito: sociale, lavorativo, politico.

In Italia, la presidente della Camera dei deputati Giovanna Bianchi e quella del senato Mariangela Rossi, hanno accordato con la decisione presa dal Consiglio. Adesso, finalmente, noi donne non avremo stipendi ridotti, potremo guidare e votare in tutti i Paesi del mondo e non verremo penalizzate con la gravidanza. Ma soprattutto, la presidente della Repubblica Sergia Mattarello, ieri ha firmato una legge che cambierà la storia della donna, iniziata da quando Dio prese una costola da Adamo per creare Eva: prima l’uomo e poi la donna …

La legge è la seguente: “Legge n. 13 del 29/01/2050. Articolo 1. Ogni uomo e ogni donna legati da un atto di matrimonio dovranno dividersi i lavori casa – lavoro. Sia l’uomo e la donna dovranno avere uno stesso numero preciso e stabilito di ore di lavoro a casa e uno stesso numero preciso e stabilito di ore di lavoro al lavoro (nel luogo di lavoro dove si svolgono le ore lavorative giornaliere)”.

Capito amiche donne? Quando vostro marito sarà in ufficio voi dovrete cucinare, ma quando sarete voi in ufficio, al rientro a casa non dovrete preoccuparvi né della polvere, né del bucato da lavare e da stirare, né del disordine, perché avrà pensato a tutto vostro marito!

Quindi, care donne, noi siamo forti, combattive, testarde, ma alla fine riusciamo sempre a vincere e a dimostrare di essere superiori e che noi donne corriamo come vere donne, veloci, con astuzia e combattività, fino ad ottenere i nostri diritti, quelli che ci spettano, quelli che ci meritiamo.

I.C. 17 Bologna (scuola Gandino)

Classe 3C

A. G.

Progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” di Ass. Youkali e Tavola delle donne, cofinanziato da Regione Emilia Romagna, annualità 2017.

Diverso da chi?

Oggi, quando siamo entrati in classe, ci hanno posto un interrogativo: “Diverso da chi?” e subito ci è venuto in mente “perché dovremmo essere diverse?” ma soprattutto “qual è la diversità che ci divide?”.

Noi, due ragazzine di tredici anni, che frequentiamo la terza media in una scuola pubblica di Bologna, ci siamo poste queste domande.

Proprio l’ altro giorno ci hanno chiesto quale scuola vorremmo fare finita la terza media. La nostra risposta è stata che non lo sapevamo ancora molto bene e che saremmo andate a vedere un istituto tecnico il giorno seguente. La risposta del nostro amico è stata scettica e dubbiosa: “voi due? Un tecnico? Ma siete ragazze!”.

Noi due sentendoci un po’ offese, gli abbiamo risposto con orgoglio e decisione: “innanzitutto, non è una scelta definitiva, e poi, anche se fosse, non significa niente essere ragazze!”.

Lui con quel suo irritante modo di fare, rispose di no, girò sui tacchi e se ne andò. Noi un po’ stupite per la sua sfacciataggine e un po’ ferite nell’orgoglio perché non è vero che a tutte le ragazze non piaccia sporcarsi le mani.
Questo episodio ci ha fatto pensare. Ed è questa la domanda che vi lanciamo: “quando che è nata questa diversità? perché? e qual è? ma soprattutto perché una ragazza non si può sporcare le mani?”

Istituto medie Gandino 3^C Bologna 26 Novembre 2017

E.F. A. G.

Progetto “Portiamo a scuola la comunicazione di genere” di Ass. Youkali e Tavola delle donne con il contributo di Regione Emilia Romagna, annualità 2017