COME NEL MONDO SONO STATI ELIMINATI GLI STEREOTIPI E LE DISCRIMINAZIONI

Nel 2020, nel Mondo esistevano stereotipi; ora sono stati eliminati del tutto: grazie a chi o a cosa è dovuto ciò?

È tutto merito di due sorelle, Martina ed Emma.

Quando erano piccole si facevano raccontare dal Nonno la sua infanzia, vissuta in un mondo pieno di discriminazioni.
Le ragazze crebbero e si impegnarono sempre nella lotta contro ogni tipo di discriminazione. Compiuti i 30 anni, ricevettero dal Sindaco della loro città la proposta di fondare una città dove sarebbero state accettate persone di nazionalità diversa, persone con handicap fisici…

Nel giro di non molto tempo, il Mondo venne riempito di luoghi come “NODIFFERENCE”, che fu la prima città ad essere fondata. A Nodifference, ad esempio, per le persone disabili, le piazze e gli appartamenti non avevano scalini ma rampe piane.


Ora l’intero Mondo ricorda le due sorelle, come coloro che hanno reso il Pianeta un posto migliore.

di un’allieva della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

SIAMO TUTTI UGUALI

Siamo nel 2025 e oggi è il 25 novembre la giornata internazionale per la violenza contro le donne, uno degli stereotipi in aumento. Sono stati rivenuti 300 omicidi riguardanti le donne in tutto il mondo, 20 nell’Italia. Fortunatamente in America e Europa stanno creando un consiglio politico, e una azienda chiamata D.O.E.A. che consisterà nel Dare Opportunità E Aiutare, sperando che si espanda in tutto il mondo.

di Gruppioni Matteo, allievo della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

Il diamante della luce perduto

Oggi come tutti i sabati appena finti i compiti con Monky: la mia maestra digitale, andai al parco. Il parco di Cityhouse era una foresta con alberi fatti di circuiti e una
montagnetta di metallo con un passaggio segreto, lì si sentiva un forte rumore metallico. Cityhouse, la città dove vivevamo, era una città che era diventata molto povera e le persone non stavano più bene; ogni giorno era sempre più scura come anche io e Monky che diventavamo sempre più tristi e cupi. Tutti si stavano abituando a questo, ma noi non ci volevamo abituare. Questa cosa non ci piaceva perché noi eravamo sempre allegri ma così ci stavamo trasformando. Tutto si poteva risolvere grazie a un diamante magico che si trovava proprio nel parco e la città sarebbe potuta tornare alla normalità e anche noi. Io andavo lì tutte le settimane con Monky e giocavamo a pallone robotico. Monky era una maestra molto coraggiosa ed avventuriera, come anche io; coraggioso come un astronauta alla ricerca di nuovi mondi. Insieme noi due facevamo grandissime avventure. Monky era alta, magra con i capelli rossi raccolti con una treccia e gli occhi rossi. A Monky piaceva tantissimo arrampicarsi sugli alberi, indossava sempre una tuta e portava con se gli attrezzi per arrampicarsi. Anche io mi arrampicavo con lei, io invece ero un po’ più piccolo ma ugualmente forte e agile con i capelli azzurri e gli occhi azzurri. In passaggio segreto del parco Cityhouse era fatto di trappole e trabocchetti: con raggi laser da oltrepassare questi erano invisibili ma grazie a un profuma magico potevano essere visti. Erano molti difficili da oltrepassare anche se io e Monky eravamo molti agili.
Dopo i raggi laser, c’era un pulsante, io credevo servisse per accendere le luci visto che era tutto buoi ma con quello invece si attivava un’altra trappola un buco nel pavimento che ci fece cadere in un labirinto. Il labirinto era misterioso con suoni che rimbombavano in lontananza e luci tetre; tutto odorava di grasso e olio bruciato di motori. Il labirinto doveva essere superato saldando sopra a dei pilastri che conducevano a due strade: una a sinistra che portava al diamante e una a destra che portava in superficie dove il diamante dove doveva andare a posizionarsi per far tornare tutto alla normalità. Io e Monky prendemmo la strada di sinistra e arrivammo al diamante. Per prenderlo dovevamo superare l’ultima prova di coraggio: c’erano diverse liane alcune giuste alcune sbagliate se si prendeva quella sbagliata si cadeva per sempre nel fango eterno se invece si prendeva quella giusta si arrivava al diamante. Io andai per primo ma la prima liana di destra era sbagliata per fortuna cadendo tirai fuori gli attrezzi per arrampicarsi e grazie al rampino lanciato verso Monky riusci a salvarmi e prendere la seconda liana quella giusta. Nella mia testa pensavo “Grazie Monky e i suoi attrezzi”. Facendo uno zig, zag, destra, sinistra, destra, sinistra arrivammo al diamante e solo toccandolo tornammo ad essere normali. Io lo misi nello zaino e dovevamo tornare indietro per andarlo a posizionare fuori a Cityhouse. Preso il dimante vedemmo che il labirinto ci crollava addosso. Non ci restava che correre prendendo la strada giusta per ritornare in superficie; così il mondo triste, grigio, intriso di olio puzzolente terminava. Quando uscimmo con diamante, era necessario però appoggiarlo delicatamente se no si sarebbe rotto.
Appoggiandolo a terra pian piano con un cuscino morbido per poi posizionandolo nel modo giusto su un alto pilastro adornato con iscrizioni incise in un antica lingua che nessuno conosceva. Così la sua luce fece tornare: il sole, la felicità e il cielo azzurro: su tutta Cityhouse, su tutte le persone e anche io e Monky tornammo felici e contenti come sempre. La città si riempì di colori nuovi, la luce del sole riflessa sul diamante sprigionava ed esaltava tutti i colori della città. Tutti i cittadini si erano affacciati ai balconi per ammirare l’arcobaleno nel cielo.

di Gerbino Christian, allievo della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

UN MONDO SENZA STEREOTIPI. FREEDOM CRY: UN GRIDO CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

Nel 2050, sul pianeta Terra, si fecero molti progressi, sia dal punto di vista tecnologico e sia dal punto di vista concettuale, sia dal punto di vista concettuale.

Le donne sono retribuite come gli uomini e tutti fanno tutti i lavori: ci sono gli uomini delle pulizie e le meccaniche. Il bullismo è solo un brutto e lontano ricordo e nessuno pensa che gli italiani siano mafiosi o che i tedeschi siano ubriaconi.

Il mondo è ora un posto migliore e tutte le persone convivono pacificamente.

Io sono Francesco, e nel 2020 sono stato etichettato perché ero omossessuale, e sin dall’adolescenza non provavo attrazione dalle ragazze ma dai ragazzi. Avevo paura della reazione dei miei genitori, perché conoscevo il loro modo di pensare, ma mi sbagliavo, perché loro mi amavano così com’ero. Venivo bullizzato per questo motivo, ma ora io e mio marito siamo felici e non veniamo più discriminati.

Io sono Tom, ho 20 anni e sono proprietario della Freedom cry.

Abbiamo aiutato molti ragazzi omossessuali, disabili e tanti altri, ed  abbiamo fatto un grido di libertà!

 

di Gaetani Jacopo, allievo della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

Litigio nel giardino condominiale a causa delle foglie secche. Guerriglia in giardino a Sasso Marconi

Cronaca  –  Questa mattina sabato 28 Novembre 2045, in centro a Sasso Marconi, alcuni cittadini si sono accapigliati a causa della manutenzione del giardino.  Un’anziana signora di nome Marta, vestita come un novello Rambo e la sega elettrica in mano, stanca di provvedere da sola alla raccolta delle foglie secche, ha cominciato a potare gli alberi del proprio giardino condominiale in vero e proprio assetto da combattimento.  Incuriositi dal rumore, molti condomini sono usciti di corsa in giardino per cercare di fermare la signora Marta.   Ne è seguita una discussione piuttosto animata che ha reso necessario l’intervento dei Carabinieri e della Guardia Forestale.  Una volta sul posto, i Carabinieri, grazie alla presenza del maresciallo Pina de Abetis, sono riusciti a risolvere la situazione. La signora Marta è stata severamente ammonita e multata per aver danneggiato la grande quercia secolare mentre tutti i condomini sono stati invitati a partecipare attivamente alla manutenzione del giardino. Il maresciallo de Abetis ha promesso di andare a controllare ogni due mesi di persona lo stato delle cose.

di Nikolay Fachiri, allievo della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

Immagine stereotipi

Immagine significativa sul tema degli stereotipi legati al colore della pelle.

Scelta da Collina Lorenzo, allievo della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

LA CITTÀ DI STEREOTIPILANDIA

Oggi (22/11/3005) ci siamo recati a Stereotipilandia, per intervistare la signora Rosalba e la sua famiglia. Rosalba fa un lavoro considerato, nelle altre città, un lavoro da uomini ovvero l’elettricista, tutte le mattine si sveglia all’alba per arrivare il prima possibile al lavoro e organizzarsi per soddisfare tutti i clienti, a volte le chiamate sono così tante che arriva sempre a casa tardi. Rosalba però è tranquilla perché ad occuparsi di tutte le faccende di casa e dei due figli, c’è suo marito Marco, il quale ha preferito occuparsi della famiglia e lavora qualche ora in un bar, mentre i bambini sono a scuola. A Stereotipilandia molti vivono come Marco e Rosalba, è una città speciale, ogni anno gli abitanti aumentano perché lì possono vivere liberamente facendo il lavoro che amano, senza essere giudicati dagli altri per le loro scelte.

 

di Carlotti Anna, allieva della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

LA RAGAZZA CHE SALVÒ IL NATALE: L’incredibile storia di Martina

“Ciao Martina, puoi dirci cos’è e com’è accaduto la vigilia di Natale del 2068?”

“Ciao Giulia. Dunque, mi ricordo di aver fatto questo strano sogno, nel quale un elfo mi ha detto che la slitta di Babbo Natale si era rotta. Poi mi ha teletrasportata al Polo Nord. Mi ha dato dei vestiti da meccanico e io mi sono un po’ lamentata perché pensavo fossero solo da maschio. Alla fine, però, li ho indossati perché era molto più importante riparare la slitta piuttosto che lamentarsi. Insieme agli altri elfi ho riparato la slitta di Babbo Natale.

“Cosa hai imparato da questa esperienza?”

“Be’ ho imparato che l’abito non fa il monaco e infatti oggi, che ho 28 anni, faccio la meccanica e mi piace moltissimo!”

“Che sogno Marti!  A questo punto io direi di salutarci… A presto e grazie per il tuo racconto!”

Questo era il sogno di Martina e noi ci vediamo domani alle 16:30 per un altro “episodio” de: “I racconti di tutti”.

 

di Cappelluzzo Viola, allieva della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

 

Disegno sugli stereotipi di genere

disegno di Ballotta Noemi, allieva della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

BAMBINA IN PIAZZA.

A Treviso, una bambina di 10 anni racconta le cose più malefiche che potessero fare in passato. Il perché ci è ancora sconosciuto, ma si pensa che sia per spiegare che non bisogna fare critiche senza conoscere la persona (stereotipi).

Le sue parole: “Sapete che le persone in passato, nel medioevo, se avevano i capelli rossi venivano bruciate? Sicuramente non saprete neanche il perché, eccolo: pensavano fossero streghe o stregoni.” Erano proprio senza cervello, come potevano fare una cosa del genere?

“Esistevano cose da femmina e cose da maschio
FEMMINE: danza(sport), lavare o badare ai figli(lavoro), capelli lunghi e vestiti con gonna(abbigliamento), bambole(gioco)…
MASCHI: calcio(sport), andare i fabbrica(lavoro),capelli corti e pantaloni (abbigliamento), pirati(gioco)… “
Perché facevano queste distinzioni?

“Le persone che amavano una persona dello stesso sesso non poteva né sposarsi ne dirlo a nessuno, sapete perché? perché sennò venivano uccise” Erano proprio ignoranti non credete?

QUESTA BAMBINA E QUESTO ARTICOLO VOGLIONO SOTTOLINEARE CHE SIAMO FORTUNATI AD ESSERE NATI NEL 3099 perché ORA L’AMORE TRA DUE PERSONE DELLO STESSO SESSO NON È VIETAT0, NON CI SONO DISTINZIONI E SI È LIBERI DI ESSERE COME SI VUOLE.
!!! IMPEGNATEVI SEMPRE AD APPREZZARE GLI ALTRI !!!

di Amatiello Lucia, allieva della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.