SIAMO TUTTI SPECIALI. CLARA E IL DIARIO ROSSO

PERSONAGGI:

  • Io, Camilla, una bambina di 12 anni
  • Ariosto, cane di Camilla
  • Un diario rosso
  • Gli sgrafignoli, abitanti della biblioteca
  • Francesco e Clara, compagni di classe di Camilla
  • Alfonso
  • Re e Regina
  • Il Mago, personaggio cattivo

Ciao, sono Camilla, ho 12 anni, non mi ritengo molto bella, diciamo che non ho i capelli lisci e biondi, gli occhi azzurri, un sorriso che incanta, come la mia fantastica compagna di classe Clara:  ho i capelli rossi e ricci, le lentiggini, il nasino a patata, gli occhi persi tra le pagine di un libro, quindi non sono un tipo strepitoso come Clara; pero credo di essere abbastanza intelligente; infatti molti mi chiamano “secchiona”. I miei compagni pensano che io ami solo studiare, ma in realtà loro non sanno che studiare in biblioteca è stupendo, perché ho scoperto un mondo fantastico pieno di avventure. Mi ero dimenticata di dirvi che fra i miei compagni c’è un bambino di nome Francesco; lui è come Clara: bello, bravo, amato da tutti, ma lui non mi parla nemmeno…

Un giorno, dopo aver finito i compiti, stavo andando in biblioteca con il mio cane Ariosto (lui è un golden retriver, un gran giocherellone, sta buono soltanto quando gli racconto le storie); siamo passati dai giardini, e in piazza dal fornaio, che dà sempre un biscotto ad Ariosto. Siamo entrati in biblioteca e ci siamo diretti verso gli scaffali dei libri fantasy che io adoro, ho iniziato a cercare qualche storia nuova da leggere, ma purtroppo avevo già letti tutti i libri. Riguardai nuovamente, nascosto salto fuori un libro dalla copertina tutta rossa, era chiuso da un bel nastro anche lui rosso, lo presi in mano e notai che c’era scritto sopra “Vuoi giocare con me?”. Ero elettrizzata, non sapevo se aprirlo oppure rimetterlo a posto, guardai Ariosto e gli chiesi un consiglio, lui abbaiò e lo presi come un sì. Iniziai a sfogliare il libro, ma mi sembrava di sentire delle piccole vocine, mi guardai attorno, ma non c’era nessuno. Ma girando la pagina del libro uscì una piccola creatura che assomigliava ad un elfo, mi fece un bell’ inchino, mi sorrise, io non sapevo cosa pensare, era cosi carino che non potevo essere impaurita. Parlava veloce veloce e non capivo niente, mi parlava di un re e di una regina che erano stati rapiti da un mago che, trasformandosi in un topo, era entrato nella reggia. Lui voleva il mio aiuto per liberarli, ma io ho pensato “sono solo una bambina, non ho poteri magici e non so fare niente di speciale”. La creatura si presentò, si chiamava Alfonso e veniva dal mondo degli sgrafignoli, mi convinse dicendomi che a lui serviva qualcuno che sapesse rispondere a tutte le domande che gli avrebbe fatto il mago e gli serviva un cane molto furbo.

Guardai il mio nuovo amico, non sapevo che cosa rispondere, ero incuriosita ma anche preoccupata.Alla fine accettai, Alfonso aprì il libro alla pagina 27, dove c’era scritto “viva il mondo degli sgrafignoli”.Stavo per chiedere ad Alfonso chi fossero gli sgrafignoli  quando…. Lo scoprii da sola perché ero finita a Sgrafignolandia, il paese da dove arrivava Alfonso.

Era un posto strano perché le case erano fatte da oggetti di recupero del mondo umano, infatti gli sgrafignoli entrano nelle nostre case e prendono tutto quello che noi crediamo di perdere, ma in realtà sono loro che li prendono.

Io e Ariosto eravamo diventati piccoli come Alfonso, camminammo per più di un’ora, attraversammo strade, prati ed un laghetto fino an arrivare ad un castello terrificante: sulle torri c’erano tanti corvi e nel fossato degli enormi serpenti. Alfonso impaurito mi disse che il re e la regina erano intrappolati nel castello e per passare dovevano sconfiggere i serpenti. Io iniziai a pensare …mi serviva un flauto per incantare i serpenti.

Alfonso corse a Sgrafignolandia a comperare un bel flauto; iniziai a suonare una dolce melodia e quelle brutte bestiacce si addormentarono. Insieme salimmo sulla schiena di Ariosto che nuotando oltrepassò il fossato.Alfonso mi diede un grande abbraccio e proseguimmo nelle stanze del castello cercando di risolvere le prove del mago. Ariosto dovette fare una corsa agli ostacoli per andare a prendere la chiave magica per aprire la porta, dove erano richiusi il re e la regina.

Finalmente arrivammo davanti a una piccola porticina, Alfonso piano piano senza fare rumore, per paura che il mago sentisse, infilò la chiave nella serratura, aprì la porta e vide il re e la regina.Facemmo un inchino per salutarli e loro ci ringraziarono, ora però dovevamo uscire da lì, senza farci vedere.Io iniziai a suonare il flauto e i serpenti si arrampicavano sul muro della torre, cosi tutti salirono sopra ai serpenti che li portarono fuori dalle mura del castello. Era andato tutto bene per fortuna erano tutti salvi.

Il re e la regina mi regalarono una medaglia  e mi dissero che ero una persona veramente speciale e che dovevo sempre sentirmi così, fecero un regalo anche ad Ariosto, un bell’osso. Ero veramente felice.

Alfonso aprì il diario rosso e mi salutò, dicendomi: “Quando vuoi tornare da noi, apri il libro e leggi le parole magiche”.

Tutto svani… ero in biblioteca con Ariosto e il diario rosso e la medaglia, ma ora mi sentivo speciale come i miei compagni!

 

di Carlotta, allieva della Classe 1C Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

IL MIO MONDO SENZA STEREOTIPI. UN MONDO DOVE SIAMO TUTTI FELICI

Nel mio mondo senza stereotipi, tutti i bambini, anche i poveri, riescono ad integrarsi con gli altri, hanno stima di loro stessi, possono frequentare la scuola per imparare tante cose e riescono a partecipare ad attività sportive. In questo mio mondo siamo tutti amici e nessuno viene emarginato, preso in giro o escluso dai giochi: si riesce a giocare tutti insieme in armonia e allegria, aiutandosi gli uni con gli altri. Inoltre, se alcune famiglie hanno difficoltà per comprare il cibo o qualsiasi cosa di cui hanno bisogno, le altre persone le aiutano e permettono loro di vivere serenamente.
Ad esempio, quando ero in terza elementare, nel mio paese venne ad abitare una bambina di nome Marta che aveva sette fratelli tutti più grandi di lei. Nella sua famiglia lavorava solo suo padre. Veniva a scuola con i vestiti molto più grandi della sua taglia, perché erano appartenuti ai suoi fratelli. All’inizio tutti la prendevano in giro ma lei aveva sempre il sorriso perché non le importava e così tutti hanno iniziato a rispettarla e a coinvolgerla nei giochi. A Marta sarebbe anche piaciuto fare sport ma la sua famiglia non poteva permetterselo, così la società sportiva di pallavolo dove giocavo io, le ha offerto un anno di pallavolo gratis e noi bambine della squadra le abbiamo regalato le divise che non ci andavano più bene. Marta mi ha insegnato che bisogna sempre rispettare e aiutare gli altri e che nonostante tutto bisogna sempre sorridere.

 

di Amy, allieva della Classe 1C Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

PER UN MONDO MIGLIORE. L‘aggressione e la denuncia

C’era una volta, una donna che mentre andava a lavorare vide una scritta su un volantino, che diceva “VUOI METTERE FINE AGLI STEREOTIPI ? RIUNIONE VIA RONI 6” .

Lei si recò all’indirizzo indicato e in una grande sala c’ era un incontro tra diverse persone. Parlavano di un mondo possibile, senza differenze e senza pregiudizi.

Ma alcuni uomini tentarono di aggredirla;  la donna riuscì  a scappare, per fortuna.  Qualche giorno dopo,  vide un disabile che non riusciva ad attraversare la strada, dei poveri per strada e dei bambini  piccoli che venivano presi in giro da un gruppetto di bulli : non ce la faceva più a sopportare  queste ingiustizie; cosi decise  di andare dal sindaco per chiedergli di fare qualcosa per un mondo migliore. Denunciò anche la tentata aggressione e qualche giorno dopo seppe che quegli uomini erano stati identificati e arrestati.

Un mondo senza discriminazioni e violenze è possibile, dobbiamo impegnarci per raggiungere questo sogno.

 

di Alessandro, allievo della Classe 1C Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

La prima donna di colore presidente degli Stati Uniti d’America

Era da molto tempo che l’umanità cercava una svolta nella parità di genere e salariale, e finalmente l’ha trovata nelle ultime elezioni presidenziali americane: la prova è stata la prima presidente americana Kate Tiffrey, che è stata eletta il tredici novembre 2060. La sua campagna elettorale ha colpito molto i cittadini americani poiché proponeva l’abolizione delle discriminazioni contro le donne sia nell’ambito casalingo sia in quello lavorativo.

Già in passato c’era stato un presidente americano di colore e, una vicepresidente donna, ma il “muro di cristallo”, l’insieme di barriere sociali invisibile, al raggiungimento della parità e dei diritti delle donne nell’ambito lavorativo non era mai stato rotto.

di Varignana Diego, allievo della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

Una grandiosa presidente che combatte per la libertà di tutti e contro tutte le discriminazioni

Oggi, 7 maggio 3045, a No Stereotipi, è stata eletta la prima presidente donna di colore, Naomi Scott.
Dopo la sua elezione le abbiamo domandato che cosa ne pensa dell’epoca che stiamo vivendo, ovvero un mondo senza stereotipi.
La sua risposta è stata la seguente: “Sono felicissima di vivere finalmente in un mondo perfetto, senza più stereotipi. Oggi non esistono più conflitti dovuti a culture e religioni diverse ma le persone si rispettano tra loro; non esistono più barriere architettoniche e mentali nei confronti dei disabili, che adesso sono liberi di raggiungere qualsiasi traguardo; non c’è più differenza tra uomini e donne, tra bianchi e neri, ma tutti hanno le stesse possibilità e nessuno viene discriminato; individui dello stesso sesso possono liberamente sposarsi senza pregiudizi. Tutto ciò grazie alla collaborazione tra famiglie, scuole e società che hanno trasmesso ai giovani un’educazione che ha permesso loro di sviluppare una mentalità aperta e libera da qualsiasi stereotipo. Sono fiera di essere diventata presidentessa di un Paese in cui non esistono più discriminazioni.”

 

di un’allieva della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

La prima presidentessa donna a livello mondiale

Siamo nel 2050 negli Stati Uniti d’America dove è stata eletta la prima presidentessa donna: Alphina Antitutto. La signora Alphina Antitutto ha vinto con l’89{a076c13c11640a70a4df2bd1f5e4fbba0c2792b35c89b610a41bf5e92731b9d4} dei voti.

Questa è la giornata dove finalmente è stata eletta una presidentessa donna e da questo momento la popolazione “sta gridando” un grido di libertà dagli stereotipi perché in questo giorno è stato distrutto il “pannello di vetro” che divideva uomini e donne.

La signora Alphina Antitutto ha deciso di  creare A.C.S. cioè l’Associazione Contro Stereotipi.

 

di un allievo della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

Anno 3007: anno no stereotipi. Penelope Rispettini diventò la prima presidente femmina

Il giorno 24 settembre 3007, tutti i cittadini andarono nel Parlamento perché è stato eletto il nuovo presidente, ossia Penelope Rispettini,la prima donna che diventò presidente.
É stato un grande evento, tutti i presenti erano emozionati e c’ è stato un grande casino.
Penelope Rispettini disse come discorso “ Io da bambina odiavo chi era stereotipo, razzista e chi non rispettava gli altri.
A 17 anni sono arrivata qui, in Italia.
Dei ragazzi 17enni mi maltrattavano e mi dicevano “ Tu vieni dall’America,giusto? Beh, pensavamo che lì erano tutti grassi, bassi e pigri che stavano tutto il tempo a guardare la TV.”
Poi apparse un’ altro ragazzo 17enne robusto che spaventò i ragazzi e disse di non ascoltare loro, perchè sono stereotipi e danno pregiudizi a tutto.
Quindi non credete in quello che dicono gli stereotipi, perchè sono persone che si pensano migliori degli altri.”
Il vicepresidente era proprio il ragazzo robusto, solo cresciuto, che si chiamava Davide Mondini.

di Raschi Azzurra, allieva della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

 

La città Stereotipi Cancellati

Nella nostra città, Stereotipi Cancellati, abita Federica Uguaglianza, una ragazza di 20 anni, che dirige un’importante associazione contro gli stereotipi di nome “Believe in Yourself“. Dentro il gruppo ci sono quasi tutti gli abitanti, perchè è una causa per cui battersi e nel corso del tempo si aggiunge sempre più gente.

200 persone a partire da agosto nell’associazione

3005

3010 3015 3020

settembre

ottobre novembre dicembre

+ 100

+ 400 + 800

+ 1000

300 persone 700 persone 1500 persone

2500 persone

23/12/3007: L’Associazione si mise a disegnare dei murales sulla pace per tutta la città in modo da far arrivare anche ai giovani il loro messaggio, per fargli capire che la pace è la cura del male.

11/02/3008: Il gruppo portò nella piazza della città una scultura, fatta da loro, che rappresentava delle mani che sostenevano un cuore, perchè volevano rappresentare che l’amore può aiutare chi è solo e discriminato.

 

Oggi, martedì 24/05/3008, alle 16:30, consegnerà la nostra Sindaca, Vanessa Regola, il premio Nobel per la pace al gruppo “Believe in Yourself“, nella città di Cuoredoro, la capitale del nostro stato Amoreci (da amore reciproco). Sarà presente tutta la città e anche i più grandi presidenti e presidentesse del mondo.

 

di Raimondi Giorgia, allieva della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

Una Nuova Legge Dello Spazio

ARTICOLO MONDIALE: Il 30 Dicembre del 5621, la presidente Alessandra Uguali ha annunciato in diretta mondiale la nuova legge di nome “No Stereotipi”. Come si può dedurre dal titolo, essa consiste nell’eliminare tutti gli stereotipi di tutto lo spazio, per esempio:

nel pianeta Terra, i bambini che giocano con le bambole vengono definiti “Femminucce”. Al contrario, le bambine che giocano con le macchinine vengono definite “Maschiacce”. Oppure, il colore per indicare i maschi è il blu, invece per indicare le femmine il rosa. Ciò va ASSOLUTAMENTE evitato.

Questa legge è già usata da NON SOLO il pianeta Terra, ma anche da vari pianeti, come: Sonove, Tappera, Quadurno, Mostrarte. Il che, potrebbe migliorare anche la comunicazione delle popolazioni, e in questo modo, nessuno giudicherà qualcuno per: con cosa gioca, come parla, come si atteggia ecc…

Ormai, il periodo degli stereotipi verrà cancellato, e non solo noi la pensiamo in questo modo, perché infatti anche qualche galassia sta collaborando per diffondere questa legge (Casualassia,Piattilassia). Però, non tutto potrebbe finire bene, infatti la presidente Alessandra Uguali ha dichiarato che questa impresa, non sarà facile come bere un bicchier d’acqua, perché c’è qualche pianeta che potrebbe non condividere quest’idea e continuare a vivere con gli stereotipi, ma se saremo determinati, con grinta e volontà, potremmo convincere anche i pianeti che non condividono la nostra idea, vedendo quanto effettivamente potrebbe essere importante, per quanto ci stiamo impegnando. Dopo questo discorso, la diretta mondiale finì, e ormai tutto il mondo ha compreso quanto è importante eliminare gli stereotipi, e non c’è nemmeno una persona che non condivide quest’idea.

di Passante Mattia, allievo della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

 

Una grande amicizia

Incidente del 14/03/2005. Sulla via Porrettana tra Marzabotto e Lama di Reno è stata investita una ragazza di nome Alice. La ragazzina stava andando a scuola in bicicletta quando un auto, perdendo il controllo per cause ancora sconosciute, si andò a schiantare contro Alice. A causa dell’incidente la ragazza perse l’uso di una gamba e restò in ospedale per circa 100 giorni. Alice uscì dall’ospedale in seggiola a rotelle, ma per fortuna accanto a lei rimase sempre l’amica Giulia. Il rientro a scuola invece fu molto difficoltoso poiché i compagni, non sapendo come comportarsi la esclusero e in alcune occasioni fu anche derisa.
Durante una competizione sportiva della scuola però le cose cambiarono. In quel occasione Alice partecipò alla gara di corsa e riuscì a classificarsi prima nella sua categoria. Da quel momento Alice con la sua sedia a rotelle furono accettate e non più escluse. La vittoria di Alice fece capire a tutti che le differenze sono muri che noi stessi creiamo, spesso per paura o perché ci sentiamo inadatti, ma in realtà siamo tutti uguali se siamo amici e ci vogliamo bene. Oggi (08/12/2020) Alice ha vent’anni e da un anno porta avanti un’associazione in cui vengono raccolti fondi per aiutare ragazzi ad acquistare seggiole a rotelle. In questa associazione sono presenti molti ragazzi che inizialmente escludevano Alice.

di Desiree Neri, allieva della Classe 1D Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.