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VIOLENZA SULLE DONNE

UN VERO UOMO CONQUISTA LA FORZA DEL CUORE NON DELLE MANI.

SOLO UN PICCOLO UOMO USA VIOLENZA SULLE DONNE PER SENTIRSI GRANDE.

 

di Nicolas Zucchini, allievo del Laboratorio Scrittura condotto nelle CLASSI 2A, 5A, e 5B dell’ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “ARRIGO SERPIERI” di BOLOGNA, presso la sede distaccata Istituto Professionale per l’agricoltura e l’ambiente “Benito Ferrarini” di Sasso Marconi. Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo” sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020, e del progetto Tecniche@Leganti sostenuto da Tavola Valdese con i fondi dell’8×1000.

#stop la violenza #stop i pugni

Gli uomini che colpiscono le donne sono solo persone deboli e senza onore.

#stop la violenza #stop i pugni

 

di Mattia Bosi, allievo del Laboratorio Scrittura condotto nelle CLASSI 2A, 5A, e 5B dell’ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “ARRIGO SERPIERI” di BOLOGNA, presso la sede distaccata Istituto Professionale per l’agricoltura e l’ambiente “Benito Ferrarini” di Sasso Marconi. Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo” sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020, e del progetto Tecniche@Leganti sostenuto da Tavola Valdese con i fondi dell’8×1000.

 

Dani Alves

Io ho fatto il gesto della banana per lanciare un messaggio contro il razzismo, non per creare una nuova moda!

di Jacopo Fabbiani, allievo del Laboratorio Scrittura condotto nelle CLASSI 2A, 5A, e 5B dell’ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “ARRIGO SERPIERI” di BOLOGNA, presso la sede distaccata Istituto Professionale per l’agricoltura e l’ambiente “Benito Ferrarini” di Sasso Marconi. Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo” sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020, e del progetto Tecniche@Leganti sostenuto da Tavola Valdese con i fondi dell’8×1000.

#noallaviolenzasulledonne

Amore non vuol dire violare.
Chi ti ama non umilia.
Chi ti ama non ti offende.

#noallaviolenzasulledonne

 

di Beatrice Agostini, allieva del Laboratorio Scrittura condotto nelle CLASSI 2A, 5A, e 5B dell’ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “ARRIGO SERPIERI” di BOLOGNA, presso la sede distaccata Istituto Professionale per l’agricoltura e l’ambiente “Benito Ferrarini” di Sasso Marconi. Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo” sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020, e del progetto Tecniche@Leganti sostenuto da Tavola Valdese con i fondi dell’8×1000.

#NoAllaViolenzaSulleDonne

L’amore è quando il cuore batte forte perchè è fatto di emozioni e non di paura, le mani accarezzano e non picchiano. Chi ti ama ti protegge e non diventa il tuo assassino, ti rispetta, ti ascolta e ti aiuta nei momenti difficili. Quando lui non ti rispetta non dà valore a quello che dici o a quello che pensi, quando ti isola, quando ti maltratta, quando ti picchia, ti insulta NON E’ AMORE. L’AMORE NON E’ MAI VIOLENTO. L’amore è fatto di tanti colori, è rosso di passione e non di sangue, e non deve essere viola come i lividi. Bisogna denunciare chi ci fa del male.

#NOALLAVIOLENZASULLEDONNE

 

di Aurora Gherardi, allieva del Laboratorio Scrittura condotto nelle CLASSI 2A, 5A, e 5B dell’ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “ARRIGO SERPIERI” di BOLOGNA, presso la sede distaccata Istituto Professionale per l’agricoltura e l’ambiente “Benito Ferrarini” di Sasso Marconi. Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo” sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020, e del progetto Tecniche@Leganti sostenuto da Tavola Valdese con i fondi dell’8×1000.

Diverso da chi

Perché al mondo ci sono persone diverse da noi che vengono prese di mira? Nel mondo siamo tantissimi, ci sono: gli omosessuali, ci sono i neri, ci sono gli albini, c’è chi è DSA, ci sono quelli che nascono con deformazioni facciali, ma che in realtà sono intelligentissimi, la gente però li prende di mira li insulta, dicono che non sono nessuno o peggio che devono suicidarsi morire ecc…
Quello che penso io è che siamo tutti uguali, anche se all’ esterno sembriamo tutti diversi, abbiamo tutti un cervello che funziona allo stesso modo, due occhi che vedono, un naso che respira, una bocca che parla, un cuore che batte e che è dalla stessa parte e tutti il sangue dello stesso colore. Ogni giorno sentiamo parlare di persone, che scappano dal proprio paese perché muoiono di fame e vengono qua in Italia per salvarsi, perché pensano di trovare qualcuno che li aiuti, ma invece vengono maltrattati, fatti morire di fame, fatti vivere dentro a delle baracche vengono costretti a lavorare in campagna a raccogliere i pomodori per pochi euro al giorno e spesso vengono anche picchiati. Un giorno Hassan un ragazzo di 16 anni proveniente dal Mali (Africa) stava camminando in centro a Bologna, ascoltava musica del suo paese con le cuffie nelle orecchie, all’improvviso quattro ragazzi di 17 anni, bianchi, lo aggredirono, gli saltarono addosso facendolo cadere a terra gli strapparono le cuffie dalle orecchie e tirandogli dei pugni e dei calci in faccia gridarono: ”tornatene da dove sei venuto! Sei un negro del cazzo!” continuavano a picchiarlo, a sputargli addosso, infamandolo e riempiendolo di botte ovunque. Intanto c’era la gente nei dintorni che riprendeva la scena con i cellulari e incitavano quegli assassini maledetti, nessuno interveniva per difendere Hassan, a un certo punto però qualcuno ebbe il coraggio di chiamare la polizia che immediatamente si recò sul luogo, i ragazzi alla vista della polizia scapparono però non si resero conto che c’erano telecamere dappertutto che avevano ripreso tutta la scena e anche i loro visi.
La polizia riuscì a rintracciarli e ad arrestarli, Hassan venne portato urgentemente in ospedale dove gli salvarono la vita, sull’asfalto rimase solo il suo sangue che era rosso, proprio come il nostro.

di Aurora Gherardi, allieva del Laboratorio Scrittura condotto nelle CLASSI 2A, 5A, e 5B dell’ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “ARRIGO SERPIERI” di BOLOGNA, presso la sede distaccata Istituto Professionale per l’agricoltura e l’ambiente “Benito Ferrarini” di Sasso Marconi. Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo” sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020, e del progetto Tecniche@Leganti sostenuto da Tavola Valdese con i fondi dell’8×1000.

 

Il mio mondo senza discriminazioni. Un amico diverso, ma uguale

Il mio mondo senza stereotipi, che desidero, è privo di discriminazioni nei confronti delle persone di colore, che molte volte vengono emarginate, delle persone che provengono dall’estero, delle persone che sono disabili, che spesso vengono maltrattate , oppure delle persone che sono più piccole rispetto a qualcuno che è più grande e che quindi si sente in diritto di prendere in giro. Tante volte vengono discriminate anche le persone povere solo perchè non hanno i soldi.
Vi racconto la mia esperienza. Uno dei miei migliori amici è nato con dei problemi, ci siamo conosciuti all’asilo . Mi è stato subito simpatico perchè era sempre sorridente, ma non parlava. Eravamo tutti e due piccoli, non sapevamo parlare, con il tempo io ho imparato e lui invece pronunciava pochissime parole, ma era sempre sorridente, felice e pronto a giocare con tutti. Nonostante la sua disabilità, lui per me è sempre stato il mio migliore amico. Io non vedevo quello che vedevano gli altri in lui: lui per me era ed è tuttora come tutti, senza alcuna differenza. Ancora oggi ci divertiamo un sacco insieme e mi fa sempre tanto piacere quando passa davanti alla nostra classe e mi saluta con un gran sorriso.
Nella realtà bisognerebbe capire che siamo tutti uguali, questo viene detto spesso , ma rimangono parole vuote , poichè non sono seguite da azioni. Un mondo senza stereotipi non è un’utopia, basta educare i più piccoli all’uguaglianza.

 

di Vincenzo, allievo della Classe 1C Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

Un mondo senza stereotipi

Personaggi principali: Elisa, Coach, Alessandro e Marco

(traduzione = Mantieni la calma e sorridi)

ITALIA prima del 10 dicembre 2020

I nonni e dei bisnonni di Alessandro, Marco e del coach vivevano a Milano, nel nord Italia, in un mondo fatto di stereotipi, per esempio erano convinti che in Italia, i meridionali fossero gente svogliata ma solare e generosa.

I nonni e i bisnonni di Elisa, vivevano a Palermo, nel sud d’Italia, in un mondo fatto di stereotipi, per esempio erano convinti che tutti i settentrionali fossero persone fredde, distaccate ma intraprendenti.

Uno stereotipo li univa: ai bambini non era permesso giocare con le bambole perché erano considerati “ femminucce” mentre le bambine non potevano giocare a calcio perché erano considerate “maschiacci.”

ITALIA dopo il 10 dicembre 2020

ELISA A MILANO …….UN NUOVO SPORT
Un giorno, durante un allenamento di scherma, una ragazza di nome Elisa, che si era appena trasferita da Palermo a Milano, entrò in palestra e chiese se poteva iniziare quello sport.
Ciao, mi chiamo Elisa, posso giocare anche io con voi?

All’ inizio si sentiva un po’ OSSERVATA e pensava che le avrebbero detto di NO, dato che lei era una femmina e quello sport era per maschi e aveva un accento siciliano.
Di sicuro avrebbero potuto associarla alla mafia…se lo sentiva e aspettando la risposta aveva chiuso gli occhi.

In quella palestra enorme c’erano solo ragazzi, sembravano della sua età, qualcuno lo aveva già visto in classe.
Chi si sarebbe immaginato una ragazza con in mano una spada?

Invece la risposta fu tutt’ altro di quello che si aspettava.
Dopo qualche secondo che ad Elisa sembrò un’eternità, il coach aveva detto di sì.
Insieme al coach, i ragazzi presenti, in coro avevano risposto: “SI’, certo Elisa, entra pure, vieni che, ti insegnamo le regole di questo sport, lo conosci? Ci fa piacere che una ragazza sia interessata!”
Alla fine si scoprì che lei era la più brava e vinsero tante partite!!

Elisa capì che anche se non c’ era il sole, si sarebbe potuta divertire in quella grande città senza il mare ma con una bellissima palestra e tanti amici e compagni di SQUADRA senza STEREOTIPI!

di Sara Arlotti, allieva della Classe 1C Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

 

UN MONDO SENZA STEREOTIPI. L’unione fa la forza: GAIA

UN MONDO SENZA STEREOTIPI
Un mondo senza stereotipi, potrebbe essere senza insulti e discriminazione.
Tutti sono uguali, nessuno è più debole o più forte degli altri e nessuno viene escluso.
Mi immagino un mondo ideale, in cui si possa lavorare anche senza conoscere una specifica lingua, come nel caso dello studente straniero, che quando è andato a cercare lavoro, per discriminazione non è stato assunto, perché non conosceva la lingua italiana richiesta dal datore di lavoro. Vorrei che nessuno mancasse di rispetto alle persone disabili e che ci fossero meno licenziamenti.

L’unione fa la forza

GAIA
Una ragazza disabile di nome Gaia, veniva presa in giro per la scarsità di movimento, che le impediva di praticare sport e di salire le scale.
Un giorno appesero un manifesto con scritto <aiutate i disabili>, ma dei ragazzi con pennarelli e bombolette spray imbrattarono i manifesti.
Un giorno, la ragazza disabile si vergognò tantissimo, quando vide la sua faccia imbrattata con un pennarello nero.
Quando un’altra disabile arrivò, decise di consolarla e le disse: <Non ti vergognare, ce ne sono tanti di vandali>, la ragazza disse: <Perché tu non ti vergogni?>, < Perché sono forte e resisto a queste discriminazioni dei ragazzi>.
Un giorno, tutte le disabili della città decisero di fermare i vandali e si nascosero dappertutto, quando uno dei vandali andava verso i poster, uscivano e lo catturavano, perché la sedia a rotelle era più veloce della corsa dei vandali e appena presi, chiamavano la polizia per denunciarli per discriminazione.
Un giorno, un ragazzo buono e onesto si avvicinò e fece loro i complimenti e le ragazze dissero :<Sei bravo ed educato>, poi il ragazzo andò via.
Da quel giorno i vandali non osarono più imbrattare i manifesti.

di Riccardo, allievo della Classe 1C Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.

Il mio mondo senza stereotipi. La tecnologia serve

Sento la sveglia suonare, alle 8:00 della mattina, vado a fare colazione quando il mio cane mi salta addosso. Mi libero dalle grinfie del mio cane, scendo le scale e arrivo in cucina.
Mia madre è con mio padre a parlare di tecnologia, io chiedo :”Che cos’è la tecnologia”?
Mia madre prima guarda me e poi mio padre. E inizia a spiegarmi che quando non ero ancora nato c’era un virus, che lasciò a casa per mesi tutte le persone e mi dissero che in quel periodo la tecnologia si sviluppò molto e che c’erano pochi posti di lavoro. Non si poteva uscire, ma ben presto il lavoro si sviluppò, attraverso la rete. C’erano meno auto e più tempo libero con maggiore produttività. Ma la socialità passava tutta attraverso la rete e si stava perdendo il contatto umano. Gli Stati si riunirono e si decise di uscire dalle metropoli per tornare alla vita contadina per auto produzione e l’utilizzo della tecnologia era riservata al governo, solo per la medicina e la sicurezza.
Il cane mi tira i pantaloni ed io esco a giocare con lui in giardino.
Dopo un po’ di tempo in cui gioco con il mio cane, vedo qualcosa che sbuca tra le foglie, vado a vedere e scopro che quel qualcosa è un coniglio.
Poi il coniglio vuole che lo segua e mi porta in un grande fiume con dei pesci, li vicino c’è un pescatore che mi chiede se voglio pescare con lui; io accetto e dopo un po’ pesco un pesce, mentre lui era già in doppia cifra. Si fa sera e io non trovo il sentiero per andare a casa, allora chiedo al pescatore se sa dov’è.
Lui tira fuori una cosa strana, ma quella cosa mi porta a casa. Ho imparato dopo che era un GPS, ma mi sono reso conto che la tecnologia è anche buona! L’importante però è non perdere mai i valori umani.

di Mattia, allievo della Classe 1C Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” – Sasso Marconi, Laboratorio “Abbasso il conflitto! Diverso da chi?”, nell’ambito del progetto “Donne fuori dall’angolo”, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna Bando Pari Opportunità 2020.