QUANDO LA STREET ART RACCONTA NUOVE SPERIMENTAZIONI

Tellas, Made514, Hazul e Martina Merlini. Sono loro i narratori dei quattro racconti urbani esposti alla Magma gallery di Bologna. Quattro diverse estetiche raccontano il proprio cammino artistico, tutte accomunate dal segno. Una gestualità dettata dalla natura prende forma in linee impetuose, pulite ed equilibrate.

Tellas, April (particolare), 2015 Acilico su tela, 120x80 cm ©Julie Sejournet

Tellas, April (particolare), 2015 Acilico su tela, 120×80 cm       ©Julie Sejournet

Tellas Non ha bisogno di presentazioni. Il suo lavoro è ormai riconosciuto e ammirato a livello internazionale tanto da essere considerato nel 2014 dall’Huffington Post U.S. uno dei 25 street artist più interessanti della scena mondiale. Dal tratto inconfondibile, l’artista sardo classe ’85 si è da sempre ispirato al mondo della natura reinterpretandolo in una combinazione attenta fra spazio e forma.

Made514, Get it fresh series, 2016, Tecnica mista su lamiera, 90x60 cm ©Julie Sejournet

Made514, Get it fresh series, 2016, Tecnica mista su lamiera, 90×60 cm ©Julie Sejournet

Made514 Un altro mostro sacro della street art che continua a sperimentare. Questa volta però, presentando un lato più intimo: una ricerca su materiali come carta e legno mettono in luce la poliedricità dell’artista patavino. Linee morbide e avvolgenti, tratti rapidi e scomposti si bilanciano. Ordine e caos, le stesse cause che muovono la natura, fanno capolino nel mondo illustrato di Made. Per l’occasione l’artista ha dipinto uno dei muri della galleria ed esposto in anteprima due quadri su lamiera con la sperimentazione del fuoco attraverso il quale intende infondere maggiore profondità a orientalismi da belle époque installati in un immaginario fatto di freaks e artisti circensi.

Hazul, Brilho, 2016, Lightbox, pennarello su acrilico, legno 28x35x9 cm © Julie Sejournet

Hazul, Brilho, 2016, Lightbox, pennarello su acrilico, legno  28x35x9 cm ©Julie Sejournet

Hazul Unico straniero in mostra. Viene dal Portogallo in cui ha realizzato gran parte dei suoi lavori, soprattutto nella città di Porto dov’è possibile fare un tour dei suoi pezzi attraverso la mappa creata nel 2015. Il suo stile proviene dal lettering al quale ha aggiunto elementi naturali mescolati a simboli di derivazione tradizionale. Racchiusi in marcatissime outlines, i suoi lavori richiamano un’estetica gotico-romana evidenziata dalla creazione di light boxes nelle quali però si limita al bianco e nero, forse a voler mantenere un distacco a favore di una religiosità altra, non dettata da leggi umane, bensì dalla natura.

Martina Merlini, Untitled, 2015, Smalto, cera, vernice spray e acrilico su legno, 100x70 cm ©Julie Sejournet

Martina Merlini, Senza titolo, 2015, Smalto, cera, vernice spray e acrilico su legno, 100x70cm ©Julie Sejournet

Martina Merlini Nasce come illustratrice dopo aver studiato allo IED di Milano. Inizia il suo percorso artistico indagando la natura fenomenica per arrivare alla sua astrazione geometrica. Il risultato è una produzione simmetrica, un equilibrio compositivo di forte impatto estetico rafforzato da una particolare tecnica che permette all’artista di infondere un senso di “vissuto dinamico” e allo stesso tempo precario. Nel 2010 ha realizzato con Tellas “Asylum”, una mostra itinerante con la quale esplorare il mondo umano attraverso il microcosmo degli uccelli. Per 4 Urban Tales ha dipinto un’opera site-specific visibile per tutta la durata della mostra.

4Urban Tales, Tellas-Merlini ©Magma gallery

4Urban Tales, Tellas-Merlini ©Magma gallery

Magma gallery è uno spazio espositivo dedicato alla street art con l’obiettivo di portare avanti la ricerca di artisti provenienti dalla strada all’interno del circuito dell’arte.  Apre le sue porte di Via Santo Stefano 164 in concomitanza con Arte Fiera, a Gennaio, con una personale di tutto rispetto: lo street artist Peeta dà il via ad una lunga serie di mostre presentando un’installazione 3D e un intervento sui muri della galleria.

Sperimentazione, innovazione, azzardo, collaborazione. Queste le parole chiave per sintetizzare cos’è e cosa vuole essere Magma gallery. Un progetto ardito e impegnativo, come spiegano i curatori, che da Padova hanno deciso di aprire e investire in questo progetto a Bologna.

La mostra è visitabile tutti i Sabato e su appuntamento la Domenica fino al 28 Maggio 2016.

ALICè DIRETTORE ARTISTICO DI UN NUOVO FESTIVAL DI STREET ART

Dopo le ultime controversie legali che l’hanno vista condannata dal tribunale di Bologna a pagare una multa di 800€ e la conseguente iscrizione al casellario giudiziario per imbrattamento, la famosa artista Alicè torna a far parlare di sè. Questa volta nelle vesti di direttore artistico di un nuovo festival di street art che la vederà impegnata nel borgo di Civitacampomarano in provincia di Campobasso dal 21 al 24 Aprile 2016. Il suggestivo angolo di Molise farà da sfondo alla prima edizione di “CVTà – Street Fest” con protagonisti sei artisti di tutto rispetto: Biancoshock (Italia), David de la Mano (Uruguay), Pablo S. Herrero (Spagna), Hitnes (Italia), ICKS (Italia), UNO (Italia).

L’idea nasce da un’e-mail inviata ad Alice nel 2014 da Ylenia Carelli, Presidente della Pro Loco “Vincenzo Cuoco” di Civitacampomarano che ha organizzato il festival e lo sostiene con l’aiuto del comune: un invito a fare tappa nel borgo molisano per dipingere i muri del centro storico ormai quasi completamente disabitato.

L’artista realizza una serie di interventi pittorici, prendendo spunto da fotografie d’epoca della vita del paese, per rendere omaggio al passato di Civitacampomarano. Il legame fra il borgo e questa artista cosmopolita però, non è solo artistico, ma anche biografico: “Per me non è un paese qualsiasi – racconta Alice Pasquini – è il paese natale di mio nonno, ma questo l’autrice della mail non lo sapeva”.

Alicè, Civitacampomarano. Ph Jessica Stewar

Alicè, Civitacampomarano. Ph Jessica Stewar

CVTà è il nome di Civitacampomarano nel dialetto dei suoi abitanti, gli stessi ad aver fatto a gara per mettere a disposizione degli artisti il muro più bello, lo scorcio più ammaliante, il panorama più prezioso. Con l’auspicio di contrastare l’abbandono e il degrado di un’Italia troppo spesso dimenticata e svilita ciascuno dei sei artisti interverrà sulla pelle dell’antico borgo nell’arco dei quattro giorni di festival durante i quali si alterneranno diverse iniziative ed eventi collaterali a partire da visite guidate fino a gastronomia e musica.
Il risultato sarà una proposta corale capace di offrire, sia a chi passa quotidianamente per quelle strade che ai visitatori, la possibilità di guardare i vecchi muri logorati dal tempo con uno sguardo tutto nuovo, un parametro che non può passare inosservato.

 

BUON COMPLEANNO ARTE FIERA!

Bologna celebra il 40 ° anniversario della fiera internazionale di arte moderna e contemporanea. Un evento imperdibile che affascina migliaia di persone dal 1974 per mostrare gli artisti più interessanti del nostro periodo.

Dal 29 Gennaio al primo Febbraio ogni singolo mattone della “città rossa” sarà coperta da un incredibile varietà di performance ed eventi artistici: 221 espositori, di cui 190 gallerie, più di 2000 opere d’arte e 1000 artisti si troveranno all’interno dei padiglioni di Bologna Fiere, mentre il centro della città si prepara all’Art City e alla tanto attesa Notte Bianca.

Grazie all’incredibile entusiasmo delle gallerie, i direttori artistici Claudio Spadoni e Giorgio Verzotti apriranno un nuovo padiglione per Arte Fiera 2016 a completare i padiglioni 25 e 26.

Ancora una volta i visitatori di Arte Fiera potranno ammirare le opere di grandi nomi che hanno dominato la scena dell’arte come Lucio Fontana e Piero Manzoni fino a nomi più recenti quali Enrico Castellani, Dadamaino, Turi Simeti e Paolo Scheggi. I riflettori si accenderanno anche per i più giovani: tutte le gallerie coinvolte in questa edizione di Arte Fiera, infatti, sono state invitate a esporre opere di artisti under 40; una testimonianza fondamentale del ruolo di ricerca, scoperta e valorizzazione di nuovi talenti e nuovi linguaggi espressivi.

Presente anche quest’anno, per la sua terza edizione e nel nuovo padiglione, sarà la sezione Fotografia creata in collaborazione con Foto MIA Fair -Milano Immagine Art Photo Fair e curata da Fabio Castelli.

ART CITY e NOTTE BIANCA

River of Fundament lead image © Hugo Glendinning

River of Fundament lead image © Hugo Glendinning

La quarta edizione di Art City Bologna prevede un ricco programma di eventi e mostre con numerose iniziative culturali e la promozione di musei e luoghi d’arte della città. Ci saranno importanti mostre con iniziative speciali organizzate dalle più importanti gallerie d’arte contemporanee di Bologna senza tralasciare spazio ad attività per famiglie curate dal MaMBO. Rinnova anche il celebre appuntamento con ART CITY Cinema grazie alla consolidata collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna, che offre una selezione di proiezioni che esplorano lo sguardo al confine tra cinema e arte con nomi come Mathew Barney. La sua notevole opera River of Fundament aprirà la kermesse al bellissimo Teatro Comunale come prima nazionale di un evento artistico che riunisce cinema, musica, performance e teatro in una grande opera della durata di sei ore.

Durante la  Notte Bianca invece, sarà possibile godere del giorno più lungo dell’anno dedicato all’arte grazie all’apertura straordinaria fino a mezzanotte di numerosi luoghi come l’Accademia di Belle Arti, gallerie, spazi espositivi indipendenti, edifici storici e negozi.

SETUP

Per concludere questo incredibile week-end artistico è d’obbligo segnalare SetUp, prima mostra indipendente di arte contemporanea di Bologna che quest’anno si colloca tra le eccellenze delle mostre nazionali.

entick-corn79, autostazione bologna

Entik-Corn79, autostazione Bologna

Dal 29 al 31 Gennaio presso la stazione degli autobus SetUp torna con una nuova pelle grazie al progetto speciale Orientamento, in linea con il dibattito in corso sul futuro della street art aperto dai recenti strappi per la futura mostra del trio Ciancabilla-Omodeo-Roversi Monaco. Un’operazione decisa e ben mirata di pittura murale, con l’obiettivo di cambiare la percezione dello spazio, un crocevia di molte destinazioni, melting-pot di culture e varie personalità. Un compito importante nelle esperte mani dei due street artist Corn79 ed ETNIK, un percorso di colori pastello con geometrie e prospettive astratte, per dare carattere e vivacità all’ambiente fino a mettere piede sulla scalinata di SetUp, appositamente ridipinta da 108.

La novità di questa edizione però si trova fuori SetUp, o meglio, nell’atrio: nasce la zona conversazione, che include 18 eventi gratuiti per i visitatori nell’atrio dell’autostazione e la possibilità di ascoltare le puntate speciali di Spazio Coxo su Radio Città Fujiko 103.1 con super ospiti e indagini sul mondo del contemporaneo. Un ulteriore passo verso la libera fruizione della cultura alla quale SetUp 2016 vuole portare un contributo concreto.

BLU boccia il restauro dei graffiti

guastoVenerdì 16 e Sabato 17 Ottobre, il Giardino del Guasto è tornato a colorare il centro di Bologna. Musica,
workshop e laboratori al fine di raccogliere fondi per finanziare il restauro del murale creato dall’artista di fama mondiale BLU.

A circa un anno di distanza dalla nascita del progetto”NO TAG” per la cancellazione di graffiti dalle mura della città questa volta a far notizia è proprio l’opposto. Dopo il restauro del murale di GUTIERREZ in via Zamboni 38, la Habit Art Association e l’Accademia di Belle Arti hanno messo gli occhi su un altro importante pezzo di Street Art. L’opera in questione è quella del famoso street artist BLU.

Già nel 2002, non ancora firmandosi come BLU, dipinse le strutture in calcestruzzo dall’architetto Filippini nel Giardino del Guasto per portare colore in un’area degradata del centro della città.  Nato come luogo di svago per i bambini, oggi il “parco serpentina” accoglie eventi culturali per le diverse età. Vista l’importanza di questo patrimonio, l’Associazione Giardino del Guasto ha accolto con favore la proposta di riportare allo splendore l’enorme dipinto attraverso una campagna di finanziamento pubblico lanciata su Idea Ginger.

Per quanto lodevole, non tutti sono d’accordo con il progetto, BLU in primis. L’artista infatti, non ha accettato di buon grado l’iniziativa:

Ci terrei solo a precisare, visto che a Bologna stanno succedendo cose che in qualche modo mi riguardano, che non c’entro niente con le iniziative di restauro dei murales ai Giardini del Guasto; che in generale non sono d’accordo con chi vorrebbe restaurare i graffiti/murales e che invito chiunque a non donare soldi a iniziative come quella per il restauro dei muri ai giardini del Guasto.

Questa affermazione apre un delicato dibattito. Negli ultimi trent’anni il potere comunicativo dei graffiti ha portato ad una crescente attenzione mediatica tale da coniare una nuova definizione del fenomeno ormai di uso comune: “Street Art “. Per quanto riconosciuta ed esposta anche nelle gallerie, è ancora difficile comprenderne i limiti e il valore senza cadere nell’irrefrenabile circolo vizioso della speculazione come avviene per le opere di Banksy.

La “caccia al tesoro” lanciata a New York dall’artista inglese ha dato un altro motivo di riflessione. Questa volta Banksy si è fatto beffa non solo delle istituzioni, quanto dei fan. Persone letteralmente impazzite per strappare via un pezzo di Banksy, spesso solo per rivenderlo al migliore offerente.

Che cosa significa? I Graffiti vogliono davvero essere considerati Street Art? Qual è il confine tra
arte di strada e museo? Può il successo della Street Art diffondere una nuova cultura di contestazione in tutto il mondo (compreso quello dell’arte) attraverso l’arte?